Quello di ieri è stato un compleanno festeggiato nell’assenza, che, mai come in questa occasione, si è fatta più viva presenza
di Donatella Schisa
Un compleanno importante quello che si è festeggiato ieri a Forcella, in via Vicaria vecchia. Un compleanno festeggiato nell’assenza, un’assenza che dura da 16 anni ormai, ma che proprio per questo si è fatta più viva presenza. Aveva solo quattordici anni Annalisa Durante la sera in cui perse la vita in uno scontro tra clan rivali, mentre era semplicemente intenta a vivere la “sua” esistenza nel “suo” quartiere. E allora, per ricordarla, nel giorno in cui avrebbe compiuto trent’anni, l’Associazione che porta il suo nome ha pensato ad un festeggiamento particolare, articolato in due tempi.
La mattina alle 10,30 nello Spazio comunale Piazza Forcella – Biblioteca Annalisa Durante, si è tenuto un incontro sulla memoria alla presenza delle più alte cariche, tra cui il Questore, il Prefetto, i vertici della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza. Hanno preso la parola il Sindaco, il Presidente della Regione, un visibilmente commosso Raffaele Marino, il magistrato che si occupò delle indagini sul caso, don Tonino Palmese, Presidente della Fondazione Polis, Giuseppe Giulietti, Presidente della Federazione Nazionale della stampa italiana e Federico Cafiero De Raho, Procuratore nazionale antimafia. Questi solo alcuni dei nomi tra i tanti, e autorevoli, che hanno preso parte a quella che non è stata una semplice commemorazione.
I trent’anni di Annalisa Durante, il messaggio di Liliana Segre
Particolarmente toccanti sono stati i momenti della lettura del messaggio di Liliana Segre sull’importanza del tenere viva la memoria e della lettera di Emanuela, la sorella di Annalisa. Giuseppe Perna, presidente dell’Associazione Annalisa Durante, affiancato dall’instancabile Giannino, il papà di Annalisa che ne tiene vivo il ricordo ogni giorno, ha annunciato poi l’istituzione di un Premio
nazionale a lei intitolato. La seconda parte dei festeggiamenti si è tenuta presso il Teatro Trianon alle 18,30, dove sul palco si sono
esibiti giovani di tutt’Italia che fanno parte del progetto “La meridiana dell’incontro”, un percorso di gemellaggi artistici e culturali tra zone diverse tra loro, ma accomunate dal fatto di rappresentare terre ferite, anche se per ragioni diverse. Una realtà che ha permesso di creare scambi tra ragazzi del Veneto, colpiti dall’alluvione, de L’Aquila, colpiti dal terremoto, di Catania con realtà di quartiere difficili, lungo una direttrice che, partendo proprio da Forcella, antico nucleo di Neapolis, si è estesa seguendo una Y, la Forcella pitagorica.
La serata si è conclusa con la consegna dei premi a soggetti che si sono concretamente impegnati sul territorio alla ricerca della via della legalità, della restituzione della speranza e di un’opportunità a chi per ragioni meramente geografiche sembrerebbe non averne. Le iniziative che ci piacciono, quando il dolore si trasforma in azione. Auguri, Annalisa, che resti nel cuore di tutti noi,