“Eduardo la maschera”, omaggio in danza ad Arzano

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“Eduardo la maschera”, omaggio in danza ad Arzano

“E’ un dovere morale ricordare Eduardo De Filippo a Napoli e nel mondo – precisa il coreografo e regista Antonio Colandrea – per cui sono in massima tension eper la prima assoluta del mio nuovo titolo dedicato a lui ed alla maschera di Pulcinella. O meglio, un omaggio che accoglie a sé tutta la napoletanità attraverso Eduardo e la maschera.” E’ proprio questo il titolo, infatti, “Eduardo la maschera” senza rinunciare all’inequivocabile sottotitolo “Pulcinella…il tempo dell’incanto.” Tutto in scena stasera 10 dicembre al Teatro Eduardo De Filippo, manco a farlo apposta, di Arzano! In questo spettacolo polifunzionale, Antonio Colandrea si è avvalso del supporto delle musiche live di Nando Citarella e della presenza dei solisti dell’ensamble “La Paranza”. A vestire il corpo di ballo ed i musicisti ci saranno la Bencivenga Alta Sartoria e Leandro Fabbri mentre gli interpreti principali saranno i solisti Giuseppe Ciccarelli ed Irene De Rosa con la collaborazione del Roma City Ballet, diretto da Luciano Cannito, e con i giovanissimi talenti dell’ensamble Ballet Studio di Massimo De Santis e Francesco Annarumma. Con loro anche i performer Eugenio Simone Turturiello e Mohamed Sessa con la supervisione Urban di Mario Bobo. “Eduardo la maschera” è stato realizzato con il contributo della Direzione Generale dello Spettacolo – Sezione Progetti Speciali 2024 del MIC, in collaborazione con l’Alta Sartoria Bencivenga, Roma City Ballet, Ballet Studio, Manuarino Architettura, Design e Comunicazione. Prodotto dal Festival Internazionale della Cultura e della Danza Anima Flegrea, insieme all’Associazione culturale AR.TU. di Monte di Procida, questo attesissimo “Eduardo la maschera” presenta un Eduardo tutto nuovo, con la danza strumento necessario alle corde dell’ideatore di questo spettacolo a matrioska: un insieme disomogeneo di elementi legati l’un l’altro. “La gestualità di noi napoletani è data dalla necessità di esprimersi, di farci capire senza l’uso della parola. Come avremo fatto a comunicare con turchi, spagnoli, tedeschi e francesi, non potevamo mica ogni volta imparare una lingua!” Con queste parole lo stesso Eduardo ammetteva l’indispensabile e sapiente uso dei gesti dei napoletani, accostando inevitabilmente la sua arte a quella della musa Tersicore, proprio come dimostrato questa sera. Del resto “teatro significa scrivere sul serio ciò che gli altri, nella vita, recitano male”, scriveva Eduardo, quasi invitando l’audace Antonio Colandrea a provare e riprovare a tu per tu con la danza, il teatro e Pulcinella. “Sarò molto emozionato fino all’ultimo minuto di questo spettacolo – chiude Antonio Colandrea – perché non è facile misurarsi al cospetto di chi ha scritto pagine di teatro di altissimo valore. Ho accuratamente, a questo proposito, evitato di perdermi nella narrativa attorno alla sua figura bensì gli ho dedicato un omaggio astratto, frutto di una sinergia a tante mani e tante teste tese verso la figura immaginifica di Eduardo.”