Educazione civica obbligatoria dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori. Il governo presenta la proposta di legge
Educazione civica obbligatoria tra i banchi di scuola. Ecco la grande novità che potrebbe annunciarsi nel 2019 per studenti e insegnanti. La Lega ha presentato una proposta di legge che punterà all’ introduzione dello studio dell’ educazione civica dalle scuole materne fino alle superiori. Il disegno è stato presentato qualche giorno fa in conferenza stampa, alla Camera, da vari esponenti del governo “giallo-verde” alla presenza del vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, e il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. A presentare la misura è stato il deputato della Lega, Massimiliano Capitanio, che parla di un “percorso che accompagni i bimbi dalla scuola materna fino alla secondaria di secondo grado”. “Si va dalla Costituzione alla cittadinanza digitale, visti i troppi casi di bullismo – spiega il ministro – ma anche ambiente ed educazione stradale, con la certificazione delle competenze acquisite”.
A sottolineare la dirompente importanza di questa proposta di legge anche il ministro Salvini che ha evidenziato: “E’ necessario rimettere al centro la scuola, un mondo vissuto a lungo come serbatoio elettorale”.
Cosa prevede l’ introduzione dell’ insegnamento obbligatorio dell’ educazione civica
L’ introduzione dell’ insegnamento dell’ educazione civica obbligatoria accende la luce dei riflettori su un aspetto abbastanza delicato e complesso in virtù delle recenti dinamiche moderne. La gran parte dei giovani di oggi non ha una effettiva conoscenza delle radici giuridiche,sociali e culturali del nostro paese e, soprattutto, sul come affrontare le dinamiche ad esse legate. Pertanto l’insegnamento obbligatorio dell’educazione civica si pone l’ obiettivo di fornire una effettiva cultura su questi temi mettendo i ragazzi nelle condizioni di poter avere una forma mentis aperta e informata su ogni aspetto della quotidianità nei rapporti sociali e lavorativi del domani. Non solo, oltre a questo aspetto, si avrebbe una ricaduta pratica di non poco conto in quanto, se la proposta dovesse diventare legge, si potrebbero aprire le porte anche a tantissimi futuri aspiranti insegnanti di diritto iscritti nella classe di concorso A46, la quale, da anni, annota tra le sue fila tantissime persone in possesso di un titolo di una laurea e di abilitazioni ai fini dell’ insegnamento. Su questo aspetto, però, nulla è stato confermato durante la conferenza stampa e, quindi, si tratta di un semplice rumors.
La riforma dovrebbe fornire grande spazio all’insegnamento dei valori costituzionali non tralasciando approfondimenti di stretta attualità come cyberbullismo, educazione stradale e droghe.
La proposta di legge prevede un insegnamento obbligatorio e curricolare di tali materie a partire dalle scuole d’infanzia in cui si prevedono “progetti di Educazione civica”. Per la scuola primaria, invece, vengono fissate 33 ore annuali con una valutazione sulle conoscenze dal terzo anno delle elementari con certificazioni soft skills alla fine del triennio delle medie e del biennio delle superiori. Non solo, ma l’ educazione civica, intesa come insegnamento obbligatorio, diventerà materia di colloquio in occasione sia dell’esame di terza media che per l’orale della maturità. Già il prossimo giugno all ’orale dell’esame delle superiori si accerteranno le conoscenze e le competenze maturate nell’ambito delle attività di costituzione e cittadinanza.
Nell’ articolata proposta di legge si prevede un ruolo fondamentale del Miur. Il Miur dovrà elaborare un regolamento per orientare l’insegnamento di alcune materie a partire dalla conoscenza della Costituzione specie per quanto riguarda i diritti e doveri dei cittadini, i rapporti etico sociali, l’ordinamento della Repubblica, proseguendo con gli approfondimenti teorici e pratici sull’ effettivo e concreto contrasto al bullismo e cyberbullismo, continuando con l’educazione stradale, l’educazione ambientale, il contrasto alla dipendenza da droghe e alcol.
In realtà questa rivoluzione culturale proposta dalla Lega,affonda le sue radici nel passato. L’ introduzione dell’ educazione civica obbligatoria rappresenta una battaglia portata avanti da anni dall’ Anci che lotta per inserire l’educazione alla cittadinanza come materia di studio autonoma nelle scuole di ogni ordine e grado per formare cittadini responsabili, solidali e consapevoli di diritti e doveri.
Pertanto, tale proposta, nasce nelle intenzioni per alimentare la lotta ad ogni forma di pregiudizio e violenza attraverso lo strumento della cultura. Non solo, ma grazie allo strumento della Costituzione, i ragazzi potranno apprendere anche i principi fondamentali dell’educazione alimentare, digitale e ambientale con particolare attenzione ai principi dell’uguaglianza e della legalità.