Elvira Landi viene dalla provincia di Salerno, San Cipriano Picentino, ed è una giovane artista che, passo dopo passo, si sta facendo conoscere anche a livello nazionale. Infatti un suo dipinto è stato scelto dagli organizzatori di Casa Sanremo arte per essere esposto nella sede della manifestazione, scelto tra centinaia di lavori giunti. Sin da piccola ha manifestato interesse per i colori e il disegno, iscrivendosi in seguito al liceo artistico A. Sabatini di Salerno, diplomandosi nel 2015 a pieni voti.
Ha quindi seguito corsi di pittura e contemporaneamente ha intrapreso lo studio della musica, in particolare del canto e della chitarra, cimentandosi col cantautorato. Alcuni brani sono pubblicati su youtube e spotify. L’artista salernitana spera di portare avanti queste sue passioni e magari possano diventare una professione. Negli anni ha partecipato a molti concorsi artistici in diverse città italiane.
- Elvira, benvenuta e complimenti per la tua bravura. Quando hai capito di avere un talento per la pittura in particolare?
In realtà tutto è iniziato in modo molto naturale, non avrei certo immaginato che sarebbe andata così, anche la vendita dei quadri è iniziata casualmente e infatti all’epoca rimasi stupita. Sicuramente negli ultimi anni, finito il liceo, ho iniziato a dare corpo a questa passione, a scoprire e ad apprezzare la mia arte.
Insieme a me è cresciuta anche la mia pittura e da lì, anche la consapevolezza di ciò che ero in grado di fare.
- Che tipo di tecnica usi per le tue raffigurazioni, se ce ne è una, oppure vai a intuito?
Personalmente prediligo la pittura ad olio, infatti tutti i miei lavori sono realizzati con questa tecnica, molto difficile in realtà, ma che io trovo estremamente duttile. Amo le sensazioni che riesce a trasmettermi, la sua morbidezza e pastosità, la sua lucentezza,ed è questo che cerco di rendere nei miei lavori. Inoltre la pittura ad olio ha lunghi tempi di essiccazione e ciò consente di poter riprendere e rifinire l’opera ogni qual volta lo si ritenga opportuno senza lasciar intravedere, le eventuali modifiche apportate durante l’esecuzione. La ritengo una sorta di magia.
- Quante ore dedichi al giorno a questa tua passione?
Dipingo ogni mattina, anche il pomeriggio probabilmente, se il corpo me lo permettesse, ma purtroppo devo accontentarmi. Ad ogni modo le mie giornate sono intrise di arte, il pomeriggio infatti mi dedico alla musica, alla lettura, mi diverto anche a realizzare piccole opere, disegni ad acquerello, a creare, in qualsiasi forma essa sia.
- Mi voglio complimentare con te per essere arrivata a Casa Sanremo arte 2023 con un tuo dipinto. Che cosa rappresenta e perché hai deciso di proporlo alla manifestazione ligure?
Rappresenta tante cose se uno scava nell’inconscio perché alla fine credo che inconsciamente riportiamo sulla tela, ciò che nel profondo ci turba o ci fa soffrire. Proprio questa mattina ci pensavo, mi sono dedicata alla realizzazione dell’opera pensando ai colori, al soggetto, alla composizione, ma insieme a questo contorno ho trasferito anche significati che in quel momento non avevo neppure considerato.
Ed ecco che la tinozza diventa un ampolla, in cui per anni mi sono protetta, la così detta bolla di vetro, i capelli/alghe diventano radici, alle quali sono molto legata, e infine la fanciulla, con uno sguardo a tratti inquieto, diventa una sorta di autoritratto e testimonia un malessere, vissuto soprattutto negli ultimi anni del covid, ma non solo, diventa manifestazione della mia “chiusura” in una bolla fatta di arte e colori, dove mi sono ritrovata a vivere per mere coincidenze.
Mi spiego meglio, intraprendendo questo percorso artistico mi sono ritrovata a passare le mie giornate in casa, senza avere molti contatti con il mondo esterno e questo a lungo andare mi ha creato un bel po’ di dolore.
Ad ogni modo ho deciso di proporlo perché l’ho ritenuta un opera molto bella, delicata e di forte impatto, con colori forti e vivaci.
- Cosa ti aspetti da questo riconoscimento?
Spero possa portarmi un po’ di fortuna, che possa essere un trampolino di lancio magari per dare una svolta significativa al mio percorso e di conseguenza alla mia vita.
- Hai delle preferenze per i soggetti da ritrarre?
Bé si, ultimamente mi sono dedicata alla figura umana, volti di donne in particolare.
È Stata una sfida con ne stessa, anni fa infatti, non avrei mai tentato di riprodurre un volto, credevo di non esserne capace, alla fine ho deciso di provare e da lì non sono più riuscita a fermarmi. Sono letteralmente attratta da ciò che uno sguardo può restituirmi, un emozione, una riflessione, un dialogo. Lo trovo affascinante, ho trovato nel ritratto, la mia dimensione
- Secondo te, in Italia, ai nostri giorni, quanto può essere difficile vivere di arte?
Sottolineando in Italia, mi viene da dire molto. È molto difficile purtroppo, ma bisogna trovare le giuste strade, essere originali, avere tanta passione, fare molti sacrifici e saper attendere soprattutto. Ovviamente non tutti possono permettersi di fare arte, una realtà anche questa da tenere sempre a mente. Io ho la fortuna di avere accanto un’umile ma grande famiglia che mi sostiene, persone care che mi porgono il loro aiuto e di questo sarò sempre grata.
- Per concludere, cosa ti aspetti per il tuo futuro artistico?
Spero di riuscire a realizzare i mie sogni senza mai abbandonare la bambina che è in me e credo di essere sulla giusta strada. Mi piacerebbe aprire un posto tutto mio dove organizzare dei piccoli eventi per persone che semplicemente amano l arte, un ambiente familiare dove tutti possano sentirsi a casa e liberi di esprimermi. Io ho frequentato un posto simile ed è stato bellissimo.
Mi piacerebbe sperimentare anche tanto altro e mettermi alla prova con nuove sfide, d’altronde l’arte ha infinite manifestazioni, ma non mi dilungo molto.
Sono poliedrica come dicono in molti che mi conoscono.
- Grazie Elvira e un grande in bocca al lupo.
Grazie a te per questa bellissima intervista e al mio piccolo e sentito pubblico.
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