E’ rimasta tre giorni in casa la signora Carmela, a vegliare il corpo del marito, morto la vigilia di Pasqua, l’11 aprile. E che oggi si trova ancora lì. Nella camera da letto dell’appartamento dove i due vivevano a Fuorigrotta, in via Consalvo. A raccontare l’assurda vicenda è un articolo del ‘Mattino’, che riporta la denuncia di Gennaro Di Martino, 44enne figlio della coppia che vive, come la sorella, fuori Napoli. “Il problema non è stato il virus, ma la confusione nell’assistenza e il senso di abbandono vissuto da mia madre, rimasta per giorni da sola con il cadavere del marito senza sapere che fare”.
La vicenda è cominciata sabato sera: prima i dolori forti, poi l’arrivo dell’ambulanza. I sanitari, come racconta Gennaro “sono giunti dopo circa un’ora dalla nostra richiesta con un equipaggio senza medico e senza protezioni. Dopo aver “constatato il decesso e, avendo rilevato una temperatura di 38,5°C a mia mamma hanno allertato tutti sospettando un caso di Coronavirus in mio padre”. I vicini sono stati allontanati e per Carmela è scattata la quarantena. Solo in un secondo momento è arrivata una ambulanza questa volta attrezzata con dispositivi di sicurezza.
La causa del decesso dell’uomo, stando al referto, è stato un arresto cardiocircolatorio. Ma resta forte il sospetto del Covid-19. Nonostante ciò, passano i giorni e non c’è alcun tampone in programma. Passano due notti e solo allora i figli della donna vengono contattati sia dal 118 che dalla Polizia municipale per l’esecuzione di due tamponi a Carmela e al marito deceduto. Tutto ciò alle 14 di lunedì.