Non è la prima volta che ‘Emily in Paris’ viene criticata. Quando è uscita la prima stagione ad arrabbiarsi sono stati soprattutto i francesi
‘Emily in Paris‘ di nuovo nel mirino con l’accusa di fare uso di stereotipi nella descrizione di fatti e personaggi. Secondo quanto riferisce il sito della Bbc, il ministero della Cultura di Kiev ha inviato una lettera di protesta a Netflix perché un personaggio della nuova stagione della serie tv, l’ucraina Petra (interpretata dall’attrice Daria Panchenko), coinvolge la protagonista nel furto di abiti e borse in un grande magazzino francese.
Inoltre si veste senza gusto e ha continuamente paura di essere espulsa. “Un’immagine caricaturale e offensiva“, ha scritto su Telegram il ministro della Cultura ucraino Oleksandr Tkachenko. E ha aggiunto: “E’ così che vengono visti gli ucraini all’estero?“.
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Non è la prima volta che ‘Emily in Paris’ viene criticata. Quando è uscita la prima stagione ad arrabbiarsi sono stati soprattutto i francesi per le immagini stereotipate di Parigi e dei suoi abitanti, ritratti come persone maleducate che indossano berretti e spesso tradiscono i loro partner. Inoltre la seconda stagione mostra un’immagine stereotipata degli inglesi attraverso il personaggio di Alfie, un giovane bancario londinese che trascorre il suo tempo libero a bere nei pub e a guardare partite di calcio.
Darren Star, creatore della serie, si era difeso dicendo “di guardare Parigi attraverso una lente affascinante” e di avere attinto, per quella rappresentazione della città e dei suoi abitanti, alle proprie esperienze di visita a Parigi.