La solidarietà di Eros Ramazzotti ad Aurora Leone: “Con questa dirigenza, non me la sento di scendere in campo”

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Eros Ramazzotti e la figlia Aurora esprimono la loro solidarietà nei confronti di Aurora Leone dopo la denuncia dell’attrice dei The Jackal arrivata nella tarda serata di ieri

Eros Ramazzotti ha espresso la sua solidarietà ad  Aurora Leone, dei The Jackal, dopo la denuncia dell’attrice. Il cantante, attraverso il suo profilo Instagram ufficiale, si è infatti espresso in merito a quanto raccontato dalla stessa Leone e da Ciro Priello nella serata di ieri, attraverso alcune storie pubblicate su Instagram. Leone, nonostante la convocazione ufficiale – è stata infatti costretta dal direttore generale della nazionale cantanti Gianluca Pecchini, a lasciare la cena che precede il match di beneficienza, come raccontato dalla stessa attrice. Il motivo addotto dagli organizzatori, ha dichiarato l’attrice, è perché “sei una donna“.

Eros Ramazzotti: “Mi dissocio da ogni atteggiamento discriminatorio”

Sono molto dispiaciuto per quello che è accaduto ieri sera tra Aurora di The Jackal e alcuni dirigenti della nazionale cantanti. Sono venuto a Torino per sostenere la Ricerca e supportare le persone fragili e mi trovo coinvolto in una situazione estremamente sgradevole” scrive Eros Ramazzotti in un post su Instagram per poi continuare.

Sono da sempre contro ad ogni forma di violenza e mi dissocio completamente da ogni atteggiamento discriminatorio. La nazionale cantanti nasce su altri presupposti e con l’ambizione di essere un modello positivo ma a queste condizioni , con questa dirigenza, non me la sento di scendere in campo. In attesa di chiarire l’accaduto nelle opportune sedi, farò la mia parte donando direttamente e personalmente alla fondazione Piem Ricerca sul Cancro di Candilo, guidata da Donna Allegra Agnelli“.

Anche Aurora Ramazzotti ha espresso la sua solidarietà nei confronti dell’attrice dei The Jackal affidando le sue parole ad un post pubblicato nelle sue storie Instagram. “È incredibile come l’irrefrenabile bisogno di prevaricare risulti necessario anche quando si sta facendo beneficenza, andando così a oscurare lo scopo importante e portandosi le persone che partecipano ingiustamente giù con sé. C’è da dissociarsi ad alta voce e che non si dica più che il nostro è un Paese inclusivo; cose come questa succedono sempre. La strada da fare è lunga. Il maschilismo esiste. Solidarietà a Aurora Leone“.

 

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