A distanza di circa sette giorni dal brusco stop ai lavori di trivellazione realizzati ad Agnano, continuano a innalzarsi le nubi di vapore acqueo miste a gas non meglio identificati. Lo riferisce un articolo del ‘Mattino’, che riporta la presenza di enormi nuvole che raggiungono anche l’altezza di cinquanta metri e che sovrastano in altezza e dimensione le normali fumarole “addomesticate” da secoli nella zona di via Pisciarelli e via Scarfoglio. Si parla di un danno ambientale irreversibile a causa dell’impossibilità di “tappare” il foro praticato nel sottosuolo. Bloccare la fuoriuscita dei gas, infatti, potrebbe provocare ulteriori cedimenti in altre zone dei Campi Flegrei o, peggio, esplosioni con effetti imprevedibili in una zona densamente abitata come la valle di Agnano.
Il progetto iniziale prevedeva una trivellazione propedeutica allo sviluppo di alcune tecnologie e di alcuni sistemi innovativi per l’uso sostenibile della risorsa geotermica con impianti ad elevata efficienza energetica e ridotto impatto ambientale. Ma, anche a causa della furiosa opposizione dei cittadini allarmati dai potenti getti di vapore acqueo, anidride carbonica – un gas tossico che rischia di accumularsi pericolosamente nella valle di Agnano – e altri vapori sottili sui quali bisognerà indagare al più presto, la cosa sembra sfuggita di mano.
Gli effetti della nuova fumarola aperta nel territorio stanno già ricadendo sulle numerose autoconcessionarie della zona. Con tantissime autovetture parcheggiate ricoperte da uno spesso strato di polveri che potrebbero danneggiare inevitabilmente la vernice e le parti “esposte” come, ad esempio, i dischi dei freni.