Conciliare le esigenze personali con quelle professionali al giorno d’oggi è già di per sé un’impresa ardua. La maternità per una donna complica ulteriormente le cose. Un dibattito quanto mai attuale anima l’ultimo evento di Mondo Donna, ciclo di incontri organizzati dalla Clinica Mediterranea che puntano l’attenzione sul benessere della donna in ogni aspetto della sua vita legato alla femminilità. Un percorso che inizia dalla sessualità e passando per la scelta di avere un figlio, il momento del parto e la maternità, arriva fino al post partum e al reinserimento professionale della madre lavoratrice.
Madri lavoratrici, oggi l’azienda è più attenta ai loro bisogni
Madre, moglie, figlia e professionista: la donna moderna è chiamata a ricoprire una moltitudine di ruoli, compito che a volte è davvero difficile assolvere. Per non parlare delle discriminazioni lavorative di cui la donna diventa molto spesso oggetto una volta diventata madre, trovandosi costretta a volte a compiere la famosa scelta tra famiglia e lavoro. Oggi però conciliare queste due esigenze è possibile: un aiuto arriva proprio dalle aziende, sempre più attente ai bisogni delle persone che lavorano con loro e per loro. Come? Con asili nido, politiche di people caring, sostegno psicologico e permessi maternità e percorsi di reinserimento professionale post-parto: fare impresa oggi significa sempre più investire sulle persone e sul loro benessere, perché una persona (una donna) che sta bene e vive bene riesce anche a garantire maggiori profitti sul lavoro.
La donna riscopre se stessa e la sua femminilità
L’obiettivo è permettere alla donna di riappropriarsi della propria identità, un’identità troppo spesso smarrita nel tentativo di essere “multitasking”, impegnata contemporaneamente su più fronti, privata anche del tempo per prendersi cura di se stessa. Una donna, questa, che oggi non piace più a molte aziende lungimiranti, che cercano invece di veicolare una nuova immagine dell’universo femminile: quella di una donna che sappia essere madre, moglie e figlia, oltre che lavoratrice, senza che questa molteplicità diventi per lei fonte di stress o peggio causa di licenziamento, ma anzi, sentendosi orgogliosa e realizzata in una femminilità che diventa totalizzante e completa. Tutto questo grazie all’aiuto, alla disponibilità all’ascolto e alla comprensione che oggi la donna può trovare proprio nell’ambito lavorativo. Un primo, piccolo passo verso un importante cambiamento culturale che mira al raggiungimento di quell’emancipazione per la quale le donne hanno sempre lottato.