L’estorsione che viene contestata all’indagato, ritenuto legato al clan Longobardi-Beneduce, sarebbe stata commessa ai danni del titolare di un negozio di abbigliamento di Pozzuoli.
Estorsione aggravata dal metodo mafioso: è il reato che i carabinieri e la Direzione Distrettuale Antimafia contestano a A.I., sottoposto a fermo, lo scorso 11 febbraio 2022. Secondo gli inquirenti, l’estorsione che viene contestata all’indagato, ritenuto legato al clan Longobardi-Beneduce, sarebbe stata commessa ai danni del titolare di un negozio di abbigliamento del centro di Pozzuoli.
Lo scorso 15 febbraio il gip di Napoli ha emesso una misura cautelare in carcere nei confronti di Izzo, attualmente detenuto nell’istituto penitenziario di Secondigliano. L’attività investigativa è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile.