L’esultanza di Sarri è amore per il calcio. Da anni aspettavo un allenatore così (FOTO)

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abbraccio insigne esultanza di Sarri

L’ esultanza di Sarri è puro ed incondizionato amore per il calcio e per il suo Napoli. Non me ne vogliano gli altri predecessori ne tantomeno calciatori e i colleghi giornalisti, ma l’esultanza di Sarri per me è la più bella azione del Napoli. 

Boìianchi Bigon roadtvitaliaNon me ne vogliano Bianchi e Bigon, famosi per essere stati comandanti di un Napoli maradoniano e proprietari dei due scudetti azzurri, ma non certo famosi per il loro esternare in pubblico la loro gioia. Non me ne voglia Rafa Benitez, professionista, persona dotata di grande senso dell’umorismo e capace di belle battute e frasi, a Castelvolturno e in giro per l’Europa, restate scolpite nella nostra memoria e che ci hanno accompagnato per due stagioni.rafa-benitez-napoli

Di sicuro non era famoso per le improbabili corse sulla fascia dopo un gol del Napoli o per festeggiamenti smisurati; un professionista anche in questo. A lui dobbiamo di sicuro la presenza in questa squadra di campioni come Higuain, Reina, Callejon e Albiol per citarne alcuni che, forse senza di lui, sarebbe terminati in qualche squadra inglese, spagnola o francese. Posso citare altri allenatori come Donadoni, Ranieri o Lippi che ricordiamo per esoneri veloci o stagioni con buoni risultati, ma certo non per la loro esultanza.

Non me ne voglia Mazzarri molto vicino a Sarri, sarà forse per questioni di assonanza nei loro cognomi. Non me ne voglia la “tomità” e l’humour anglo-slavo del maestro Boskov, o la seria professionalità sempre composta di Marchesi. Anche se friulano il buon Reja, anche se nella sua compostezza e aplomb, ci ha regalato momenti di misurata esultanza. Un ricordo va a Pesaola, brasiliano di nascita, ma diventato molto, ma molto napoletano; eccezionale Bruno.

esultanza sarri insigneNon me ne vogliano tutti i calciatori ma Sarri fa classifica a se. Chiedo scusa a Lorenzo che oggi ha “sfondato” la porta veronese con un diagonale che ci ha fatto trattenere il fiato per la sua estrema “diagonalità” e subito dopo gridare di gioia.

Non ti incazzare Gonzalo, come fai quando discuti con arbitri e compagni, se il tuo gol ci ha regalato sicurezza e messo la parola fine all’incontro. Un incontro in cui gli uomini del prossimo esonerato Mandorlini (famoso più per disquisizioni territoriali con giocatori meìridionali del Padova; vero Cutolo?) si erano limitati a contenere il Napoli e subire per tutti i 5583 secondi dell’incontro, li ha contati tutti il Mandorlinetto di Saronno. Mandorlini cutolo

Poteva essere un pareggio, una partita tipo Carpi o Genoa, ma questa volta gli uomini di Don Maurizio, non me ne vogliano i Rafaelisti o Rafaeliani, hanno portato a casa i tre punti, la testa della classifica almeno fino a stasera, il capocannoniere e tanta, ma tanta sicurezza e gioia condita da un ottimo gioco.

L’esultanza di Sarri, un napoletano travestito da toscano

higuain esultanza sarri abbraccioCerto quando si vince è facile esultare ed alcune volte facilmente si abitua ad un esultanza pacata e troppo professionale, ma con Maurizio non si corre questo rischio, lui è un napoletano travestito da toscano che ogni volta che il Napoli segna o vince una partita si dimentica del travestimento e corre verso i suoi calciatori abbracciandoli e gridando “l’amm’schiattat a cap’” (Traduzione: abbiamo vinto procurandogli delle lesioni irrimediabili alla calotta cranica). Questa è l’ esultanza di Sarri.

Insigne e Higuain stendono il Verona: il Napoli si gode la vetta

Breve storia di Mandorlini, ravennate di nascita, ha giocato in sei squadre, Ascoli quella più a Sud. E allenato dodici club, più giù di Bologna non è mai sceso. Spesso comportamenti e dichiarazioni sono state tipiche del leghista, il suo capolavoro resta la festa promozione in B, ottenuta contro la Salernitana. Saltellava e ballava con i tifosi gialloblù cantando «Ti amo terrone»: festival del razzismo puro. Travolto da critiche e polemiche, fece spallucce. Qualche mese più tardi ci pensò un napoletano, Aniello Cutolo, a rispondergli per le rime a nome di tutti i terroni: giocava con il Padova, derby veneto a Verona, gol pazzesco del partenopeo da venticinque metri e di corsa ad esultare in faccia a Mandorlini: «Ti amo coglione». Fonte il  Mattino: Sarri porta male, veste sempre di nero

Foto Fonte SSCNapoli