Nel Tribunale di Milano muore un ex avvocato che lascia un biglietto con le ragioni del gesto estremo
Ripreso dalle telecamere di sorveglianza, un uomo ha perso la vita cadendo da una finestra del Tribunale di Milano nella tarda mattinata di mercoledì 13 luglio. I primi a dare l’allarme sono stati alcuni dipendenti a lavoro negli uffici giudiziari, che hanno immediatamente allertato il 112. Purtroppo, all’arrivo dell’ambulanza, i soccorritori hanno potuto solamente constatare il decesso.
Sono ancora in atto le indagini sul caso, ma sono stati ritrovati sul corpo dell’uomo un tesserino da avvocato e un biglietto dove egli esprimeva l’intenzione di togliersi la vita per via di problemi economici e di questioni familiari.
Dopo accertamenti, si è risalito al fatto che, bensì in possesso di un tesserino da avvocato, l’uomo era stato ormai sospeso in via amministrativa dall’Ordine degli avvocati di Milano da diversi anni, più precisamente dal 2014, a causa del mancato pagamento della quota associativa e inoltre, in seguito, era stato sottoposto a un procedimento disciplinare per aver continuato a esercitare la professione anche dopo la sospensione.
Si sta attualmente procedendo agli accertamenti nel cortile interno, vicino all’entrata di via Manara, per ricostruire l’accaduto. Il procuratore della Repubblica, Marcello Viola, sceso in cortile insieme agli altri dirigenti del Tribunale e al pm di turno, Cristiana Roveda, conferma che secondo i primi elementi, l’ex avvocato, che è stato identificato, parrebbe aver commesso un suicidio, ipotesi avvalorata dai problemi di natura economica e familiare espressi nel biglietto lasciato dall’uomo.
A riprendere l’accaduto, fornendo così importanti elementi per l’indagine degli inquirenti, sono state le telecamere interne, che hanno registrato la caduta dell’uomo dalla finestra del bagno lungo il corridoio della Sezione Locazioni del Tribunale civile al sesto piano, dove generalmente si tengono le udienze preliminari e dove si trovano le aule del Tribunale di Sorveglianza.