Ricordate il nostro articolo (per vederlo clicca qui), critico e non meramente informativo, sull’ignobile accordo di luglio 2013 che prevedeva, ufficiosamente, per 19.200 lavoratori impiegati in Expo 2015 una forma di lavoro schiavile e non pagato? Ricordate come il blocco industriale-sindacale del Nord, tra Ente Expo 2015 e i grandi sindacati (CGIL, CISL, UIL), a tutela di 800 lavoratori precari con contratti a 500–800 euro al mese, resero legale ed effettivo lo sfruttamento schiavile e quasi coloniale, ad Expo 2015, dei lavoratori esterni (di cui la maggior parte studenti), con l’invenzione ad hoc della categoria abusiva di “lavoratori volontari”?
Ricordate quanto scandalo seguì le denunce di quei pochi che, sulla base di esperienze dirette, scrissero in merito a come il Job’s Act fosse stato l’espressione giuridica di “criminali esperimenti sociali” con cui la tecnocrazia bypassava 67 anni di storia del popolo italiano, facendo del modello produttivo di Expo 2015, il più sarcastico manifesto europeo del nuovo imperialismo globale?
Il 23 febbraio scorso sembrò che un discreto gruppo di lavoratori non pagati, di lavoratori volontari, di lavoratori esterni a qualsiasi ombrello di tutele giuriche, economiche, sociali, inaugurarono un timido risveglio politico con un esposto all’Ispettorato del lavoro di Milano. I lavoratori esterni, seguiti dall’associazione Forum Diritti – Lavoro, dichiararono come l’accordo del 23 luglio 2013 tra Ente expo 2015 e Sindacati maggioritari (e in ultima istanza il Job’s Act) violi non solo la snaturata e ormai compromessa costituzione italiana ma, in particolare, la legge in materia di volontariato e di divieto di inter-posizione illecita di manodopera.
Il Forum Diritti – Lavoro è un’associazione romana composta prevalentemente da giuristi, avvocati e sindacalisti, che avrebbe dovuto inviare un esposto contro l’intesa sul lavoro non pagato all’Esposizione Universale. Si sperava come quest’ultima iniziativa fosse stata, finalmente, l’inizio “intellettuale” di una più concreta e grave battaglia politica di massa, la quale, in risposta alle minacce di Matteo Renzi a alle rappresaglie promesse dallo stesso, con tutti i mezzi a disposizione, contro chi intendesse manifestare il suo dissenso in piazza all’inaugurazione di Expo (che non a caso è stata decisa per il 1 maggio, la festa dei lavori emancipati), inauguri dopo anni di sconfitte una nuova stagione di lotte sociali coordinate a livello nazionale ed europeo.
Che fine ha fatto il Forum Diritti – Lavoro? Cosa intende organizzare per il giorno dell’inaugurazione di Expo 2015? I mesi scorsi l’associazione dichiarò di criticare aspramente, soprattutto, l’articolo 5 dell’intesa su Expo 2015, il quale esplicitamente viola la legge quadro del 1991 sul volontariato e quella che vieta l’interposizione illecita di manodopera.
All’interno dell’esposto si leggeva che per la legge il volontariato è qualsiasi tipo di attività “prestata in modo personale, spontanea e gratuita” a soggetti “senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà“. L’Ente Expo 2015, che dal 1 maggio porrà in lavoro schiavile e consenziente 18.500 lavoratori, “non può essere considerato un ente solidaristico“. Expo 2015 è privo “dei necessari fini di solidarietà” e, anzi, il tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” ha più che altro la finalità di fornire il più grande ed efficace palcoscenico pubblicitario per il nuovo ordine mondiale di produzione ed asservimento del lavoro all’economia neoliberale.
Il Forum Diritti – Lavoro chiese in pubblica piazza il 28 febbraio scorso che i cosiddetti “lavoratori volontari” per Expo, fossero stati riconosciuti per quello che sono e cioè manodopera prestata per due settimane a turno, con turni ad alte prestazioni di 5 ore giornaliere; e in quanto tali aventi diritto a una retribuzione secondo la legge.
L’avvocato Carlo Guglielmi dichiarò che “Se Expo, in quanto utilizzatore di tale lavoro volontario, non desistesse dal ricorrere a tali attività, la violazione della legge del 1991 sarebbe plateale. Se invece lo facesse qualche “caporale” del volontariato, secondo me, ci sarebbe ancora più materia per l’intervento dell’ispettorato. Sarebbe una violazione della legge che vieta l’interposizione illecita di manodopera che è, ancora, parzialmente un reato. Allora il Forum Diritti – Lavoro non presenterà solo una segnalazione, ma una vera e propria denuncia sia all’ispettorato del lavoro che alla Procura della Repubblica. Anche i singoli lavoratori potranno attivarsi individualmente. I legali del forum saranno a loro disposizione“.
“L’incredibile accordo sindacale sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil viola le leggi e i contratti sul piano salariale, normativo, contributivo e della sicurezza del lavoro. Tutte le autorità ispettive pubbliche devono intervenire essendo passibili in caso contrario di omissione di atti di ufficio. E in questo caso toccherà alla magistratura sul piano civile e anche penale intervenire“.
Se è vero che l’Associazione Forum Diritti – Lavoro, a suo dire, non vuole egemonizzare i movimenti per la tutela del lavoro ma solo fornire strumenti adeguati per chi effettivamente egemonizzerà le masse schierate sul campo, chi sarà l’intellettuale collettivo o il leader che prenderà in mano il compito e la responsabilità di guidare e comandare i lavoratori esterni fuori da questa crisi? Si commetterà con i precari centro-settentrionali lo stesso errore di Gramsci, che nel 1920-21 egemonizzò i movimenti a tutto vantaggio di una minoritaria e immatura classe di lavoratori del Nord, o si imparerà dalla storia e ci si rivolgerà ai lavoratori declassati del Mezzogiorno italiano e e dei Meridione d’Europa (la più grande ed esplosiva forza storica per l’emancipazione politica e sociale dell’Italia europea)?
Cosa si sta organizzando per il 1 maggio 2015? L’emancipazione dei lavoratori o il solito fuoco di paglia?
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