Prendeva mazzette e chiedeva assunzioni e regali in cambio di piccoli “ritocchi” sulle verifiche fiscali. È finito in manette Enrico Salvatore Sangermano, direttore dell’Agenzia delle Entrate di Napoli, al centro di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli su un giro di corruzione che coinvolgerebbe, oltre al direttore Sangermano, anche Mattia Barricelli, attuale direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate Napoli II e Salvatore Cortese, capo settore controlli presso la Direzione Regionale Campania dell’Agenzia, per rapporti sospetti con gli imprenditori del gruppo Ragosta.
Coinvolto come parte lesa anche il comico napoletano Biagio Izzo
Ma i “tentacoli” dell’impianto criminoso si sarebbero estesi ben oltre, allungandosi anche sul mondo dello spettacolo. Nel mirino, come parte offesa, anche il comico Biagio Izzo. Sangermano infatti avrebbe costretto l’artista a esibirsi gratuitamente in una performance artistica in occasione della promessa di matrimonio della nipote. Il ricatto di cui è stato vittima il comico napoletano sarebbe ricostruito grazie alle intercettazioni telefoniche prese in esame dalla Polizia Tributaria. Nel corso di una telefonata intercettata, e parlando presumibilmente con una persona professionalmente vicina a Biagio Izzo, il direttore dell’Agenzia delle Entrate avrebbe detto chiaramente: “Dici a Biagio Izzo che ci deve fare questa cortesia di un quarto d’ora, altrimenti gli faccio arrivare un cartellone pubblicitario più una cartella”. Un chiaro riferimento al suo potere di pubblico ufficiale di far recapitare a Izzo una cartella di Equitalia per dei presunti incassi non dichiarati al fisco. Sangermano si trova al momento agli arresti domiciliari e non ha ancora risposto alle accuse.