Falso allarme Ebola al Santobono per un bimbo della Guinea

Ebola al Santobono: ma era un falso allarme. Continua la psicosi Ebola in città, ma ecco quali sono i rischi (quelli reali) per Napoli e la Campania

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Falso allarme Ebola al Santobono. A farlo scattare questa volta è stato il ricovero di un bambino di 3 anni, proveniente dalla Guinea, uno dei paesi purtroppo colpiti dall’epidemia. Il piccolo aveva la febbre alta: è bastato questo a far scattare l’allarme. Il bambino è arrivato in serata all’ospedale Santobono di Napoli e, una volta accertata la sintomatologia, è stato ricoverato secondo il protocollo di emergenza in una camera isolata.

Ebola al Santobono: bimbo isolato, pronto soccorso chiuso

Il pronto soccorso del Santobono è stato immediatamente chiuso. Le persone in attesa sono state allontanate, molte si sono recate al Cardarelli. Poi, una volta effettuati i primi accertamenti, è emerso quello che probabilmente i genitori del piccolo avevano già provato a dire al personale sanitario della struttura vomerese, in un inglese scarno, e evidentemente senza successo: il piccolo non era stato infettato dal virus Ebola.

Ancora un falso allarme Ebola. È di nuovo  psicosi?

Purtroppo non è il primo caso di psicosi che si verifica a Napoli e in provincia da quando è scoppiata l’epidemia africana, e soprattutto da quando il virus Ebola è entrato in Europa. Il primo falso allarme si verificò a Pozzuoli (i due malati, un uomo e una bambina, furono poi trasferiti al Cotugno per accertamenti, e lì fu dichiarato il falso allarme). Ma il vero rischio in Italia è la psicosi.

Ecco quali sono i rischi (reali) per l’Italia e la Campania

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