Fase 2 a Napoli, de Magistris: “Pronti a ripartire il 4 maggio”

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De Magistris: "Se mi ricandido sindaco di Napoli? Può essere, sì"

“Stiamo programmando una riapertura graduale per il 4 maggio, poi ovviamente decidera’ il governo con il supporto dei medici. Dobbiamo stare molto attenti fino al 3 maggio, restando a casa, programmando da adesso per essere pronti per la ripartenza”. Intervenendo a ‘Stasera Italia’, su Rete4, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, guarda cosi’ alla fase 2. L’idea e’ quella di far ripartire prima i cantieri e alcune attivita’ produttive, spiega, “ovviamente con la distanza sociale, le mascherine e tutte le precauzioni, perche’ la sicurezza dei lavoratori e delle persone viene al primo posto”. Il primo cittadino giudica “molto prematura” la discussione sulla possibilita’ di andare al mare questa estate. “Dobbiamo far partire ancora delle attivita’, come i negozi o i cantieri – ragiona – c’e’ il rischio che quando si rialzano le saracinesche molte rimangono chiuse”.

L’ex pm rivendica il lavoro fatto a Napoli, dove oggi ci sono poco piu’ di 800 positivi e 49 decessi, “un bilancio molto grave, ma imparagonabile rispetto a quello che abbiamo visto in alcune regioni del Nord”. Il sindaco torna a chiedere “piu’ coraggio al governo nazionale e all’Ue”, perche’ “economia di guerra deve significare liquidita’, reddito di emergenza, meno tasse, piu’ denaro che circola, altrimenti l’Italia non riparte”. Rilancia poi le critiche al presidente della Regione Campania sui provvedimenti messi in campo, in particolare sul divieto di consegna a domicilio di pasti caldi. “Tra Conte e De Luca si fa un po’ la corsa a chi fa l’ordinanza piu’ originale – ironizza – e’ assolutamente illogico e insensato, innanzitutto per quanto riguarda l’aspetto sanitario: se l’obiettivo e’ stare a casa, consentendo di portare il cibo a casa meno gente andra’ per strada. Poi si darebbe un po’ di fiato a un settore che sta morendo”.

Il primo cittadino partenopeo contesta anche la decisione del ‘governatore’ di riaprire i negozi di abbigliamento per bambini solo per due giorni alla settimana, dalle 8 alle 14. “Ovviamente tutte le persone andranno in quegli orari, sono cose che si fa fatica a comprendere”, conclude de Magistris.