FCA – RENAULT, QUESTO MATRIMONIO S’HA DA FARE

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L’azienda italo-statunitense Fiat Chrysler Automobiles propone a Groupe Renault una fusione al medesimo livello. E’ un’idea che il gruppo francese studierà con molto interesse. Sulla base dei risultati raccolti nel 2018, saranno venduti 8.7 milioni di veicoli, con un ricavo di 170 miliardi di euro. Il presidente della Fiat Chrysler, John Elkann, lancia un segnale anche alla Nissan e alla Mitsubishi, partner dell’azienda Renault, ma la proposta è incentrata esclusivamente sull’unione dei francesi. Afferma Elkann: “Ho molto rispetto per Nissan e Mitsubishi, per i loro prodotti e business.

La nostra fusione con Renault creerà il potenziale per costruire una partnership globale con tutte e tre queste grandi aziende”. Elkann inoltre sostiene che la sua proposta a Renault sia innovativa sotto numerosi punti di vista. Insomma un obiettivo comune che offre vantaggi a tutte le società coinvolte, incluse le case asiatiche Nissan e Mitsubishi come partner rispettati e di valore. Il piano della fusione tra i due gruppi, che potrebbe cambiare le sorti dell’industria automobilistica, è stato messo a punto in una serie di incontri segreti nelle sedi private del presidente Elkann.

Gli incontri sono diventati più frequenti e immediati nelle ultime due settimane. Se andasse in porto l’intesa tra i due gruppi, ci sono grandi opportunità, ma anche motivi di preoccupazione, perché gli stabilimenti italiani sono tra i più moderni al mondo e bisogna garantire investimenti e occupazione.

E’ fondamentale la salvaguardia del lavoro in Italia, sia per i dipendenti diretti sia per quelli dell’indotto, ed è per questo che vanno escluse sovrapposizioni tra gli stabilimenti FCA e Renault. Il matrimonio fra i due gruppi potrebbe dare vita alla più grande realtà del mondo delle automobili, per cui la negoziazione è seguita con grande attenzione in tutto il mondo.

Non si conosce ancora la reazione della politica italiana a questo ormai più che probabile matrimonio, perché la Renault ha lo Stato francese come maggiore azionista. E le conseguenze future potrebbero essere incredibili anche dal punto di vista sportivo. I motoristi della Renault avranno forse la fortuna di chiedere la power unit della Ferrari per risolvere una volta per tutte i problemi di affidabilità che hanno frenato la casa francese.

Antonio Del Prete