La nostra città è sempre stata tra le più aperte e accoglienti e lo è anche la nostra Università: la Federico II si schiera anche dalla parte degli studenti transessuali iscritti all’ateneo e tutela la loro privacy grazie al profilo “alias”. Già dal 2010, la Federico II si era dimostrata uno degli Atenei più all’avanguardia e aveva garantito agli studenti transgender il rilascio di un doppio libretto universitario su cui uno veniva inserito il nome scelto in relazione al genere percepito. Questa decisione è stata presa per garantire allo studente una serenità e un benessere psicologico che, purtroppo, manca in molte altre Università. Con il profilo “alias” si vuole evitare l’imbarazzante situazione in cui molti studenti transgender del mondo si imbattono quando sono costretti a giustificare il cambio di nome e di aspetto ogni qual volta bisogna rispondere ad un appello, prenotarsi ad un esame o fare una qualsiasi attività inerente all’Ateneo.
Paolo Valerio: “La Federico II, come ogni Università, deve essere accogliente“
Il professor Paolo Valerio, in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, ha dichiarato: “Le persone transgender sono una popolazione fortemente discriminata a causa della propria non conformità di genere. La società allargata non sembra ancora pronta ad accogliere al suo interno le diversità, percependo queste ultime come ostacolo, piuttosto che come potenziale ricchezza, l’Università invece vuole essere accogliente. Per questo gli studenti e le studentesse del nostro Ateneo che non hanno ancora completato l’iter previsto dalla legge, fin dal 2010 possono richiedere un libretto universitario temporaneo in cui è riportato il nome che più corrisponde al genere percepito, anche se non hanno ancora effettuato alcun intervento chirurgico di cambio del sesso. Attualmente, per dare una risposta alla richiesta giunta di recente da una studentessa iscritta alla Federico II, anche il nostro Ateneo sta per emanare un regolamento per l’attivazione e la gestione di una carriera alias per studenti e studentesse in transizione di genere“.