di Francesca Ghezzani.
Autore del libro “IL TORMENTO DELLE DONNE PER LE INSIDIE DELL’UOMO VIOLENTO”, il Dottor Nello Di Micco, psicologo, ha messo la sua professione a servizio delle donne, aiutandole a superare una situazione di disagio emotivo o esistenziale legato a momenti critici della vita e a riconoscere quei segnali, quei comportamenti, quegli atteggiamenti da non sottovalutare all’interno di una relazione di coppia per contrastare la violenza di genere.
Spesso ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche e curatore di rubriche su riviste nazionali come esperto sul tema, parliamo in questa sede di dipendenza affettiva.
Dottore, qual è il confine tra l’amore e la dipendenza affettiva?
Rispondere a questa domanda richiederebbe molto tempo, però provo a spiegarlo in modo conciso. L’amore è un sentimento che non possiamo spiegare a parole, non possiamo darne una definizione precisa. Lo possiamo vivere, donare e ricevere dall’altro, non ha regole, si ama in modo soggettivo, autentico, ogni amore è intimo, particolare.
Per quanto riguarda la dipendenza affettiva possiamo definirla come il bisogno continuo dell’altro. La persona che ne soffre vive in funzione del partner sia dal punto di vista del comportamento che dal punto di vista emotivo: non riesce a stare senza l’altro.
In particolare durante la fase dell’innamoramento, può esserci un certo grado di dipendenza affettiva e fusione con il partner che poi lascia spazio a una maggiore autonomia con lo stabilizzarsi della coppia?
Diciamo che durante la fase dell’innamoramento più che una dipendenza affettiva può esserci una certa dipendenza emotiva, se vogliamo è anche normale, si ha un certo trasporto emotivo, si è presi l’uno dall’altro, ci si scopre continuamente.
È un qualcosa di disfunzionale?
Amare dal mio punto di vista richiede libertà, naturalmente in una coppia il primo principio è il rispetto reciproco. L’amore è un sentimento nobile e non può essere ingabbiato, amare richiede responsabilità, coraggio, messa in discussione, se in una coppia uno dei partner presenta un certo tipo di dipendenza affettiva, ciò apre una crepa all’interno del rapporto portando così a problematiche di diverso ordine.
Capita maggiormente di esserne vittima a uno dei due sessi?
Nella mia esperienza clinica ho modo di osservare che tale fenomeno è presente principalmente nelle donne, rispetto all’uomo più emotive e pertanto tendono maggiormente a sviluppare la love addiction, ma ciò non toglie che il fenomeno colpisca anche gli uomini.
Vi è una paura dietro? O quali sono altre possibili cause e caratteristiche a livello di personalità?
La paura di perdere l’altro è solo l’effetto che traspare oggettivamente, ma dietro alla dipendenza affettiva ci sono cause più complesse, di solito chi ne soffre presenta fragilità emotive, mancato riconoscimento personale, difficoltà nelle interazioni sociali, paura di fallire; naturalmente, per individuare le cause scatenanti bisogna ascoltare e ricostruire la storia di ciascuna persona, non possiamo generalizzare, sarebbe poco etico, ogni persona ha un vissuto proprio e soltanto scavando possiamo far emergere i particolari di quella sofferenza che la singola persona si trova a vivere.
Quali sono i sintomi di chi soffre di dipendenza affettiva?
Esistenza di una sindrome da astinenza per l’assenza dell’amato, caratterizzata da significativa sofferenza e un bisogno compulsivo dell’altro; considerevole quantità di tempo speso per questa relazione (in realtà o nel pensiero); riduzione di importanti attività sociali, professionali o di svago; persistente desiderio o sforzi infruttuosi di ridurre o controllare la propria relazione; ricerca della relazione, nonostante l’esistenza di problemi creati dalla stessa; esistenza di difficoltà di attaccamento, come manifestato da ripetute relazioni amorose esaltate, senza alcun periodo di attaccamento durevole e da ripetute relazioni amorose dolorose, caratterizzate da attaccamento insicuro.
Naturalmente, questi sono solo alcuni comportamenti più comuni, come ho detto in precedenza non bisogna generalizzare bensì è necessario porre attenzione alla singolarità della persona.
Cosa accade nella dinamica di coppia?
Quando in una coppia uno dei partner presenta una love addiction si verificano diverse difficoltà dal punto di vista sentimentale, relazionale ed emotivo, creando così uno pseudo amore: in realtà chi soffre di dipendenza affettiva si trova a vivere una relazione da film, volta a riempire dei vuoti emotivi.
Come si può aiutare un partner a instaurare un rapporto più sano ed equilibrato?
Il primo passo è assumere la consapevolezza di avere una difficoltà emotiva che compromette il rapporto di coppia e il relativo partner, successivamente bisogna chiedere aiuto a uno specialista per affrontare tutte le interferenze e i vissuti emotivi che generano un malessere in chi soffre di love addiction.
Infine, spostando l’attenzione sulla violenza di genere di cui lei tanto si occupa, all’interno di una relazione di coppia quali sono i segnali da non dover sottovalutare?
Bisogna partire dai piccoli segnali, quelli insignificanti del tipo se il partner vieta di indossare un determinato capo di abbigliamento o se vuole controllare continuamente il telefono, se vieta di uscire con amici. Un comportamento violento non si manifesta mai improvvisamente, vi sono sempre dei campanelli di allarme.
Di sicuro lei e il suo lavoro sono di grande aiuto per gli altri, noi cosa potremmo fare per dare una mano a chi vive una situazione di disagio in tal senso?
La prima cosa da fare ė quella di non colpevolizzare chi sta attraversando un disagio o vive una situazione particolare: per aiutare si deve aprire uno spazio di ascolto e di accoglienza, invitare la persona che sta soffrendo a chiedere aiuto a uno specialista o alle istituzioni preposte.