Festival di Sanremo 2014: Il sipario che si blocca e il tentato suicidio

Tentato suicidio al Festival di Sanremo. Realtà o spettacolo?

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Ore 21:00 circa, l’attesa è finita, comincia la 64esima edizione del Festival di Sanremo. Cavalcando la magica e fortunata scia del Festival precedente un Fabio Fazio teneramente teso ed emozionato apre la serata con il suo atteso monologo e.. Tac! Imprevisto! Si blocca il sipario a metà. Non è certo un buon inizio, per i più scaramantici potrebbe sembrare di cattivo auspicio ma no, risolvono in fretta l’accaduto, è solo un incidente di percorso!

Il tutto riprende, Fazio riprende a parlare, ma nessuno segue il suo discorso. Il conduttore si perde nel buio della sala e dal fondo voci e urla di persone esagitate che chiedono attenzione di prepotenza, interrompendo un Fazio tra l’incredulo, il preoccupato e lo sconcertato.

Non si tratta dei soliti disturbatori in cerca di attenzione, un evergreen per ogni Festival che si rispetti.

Sono urla e grida che provengono da una impalcatura sul fondo del teatro, si tratta di due uomini che minacciano di gettarsi di sotto in caso di mancata attenzione, gridano e implorano che venga presa una lettera da far leggere sul palco per ottenere l’attenzione di qualche politico o persona influente. A stringerla tra le mani uno dei due uomini sospesi sull’impalcatura.

Tutti sono in un silenzio attonito, qualcuno fischia, qualcuno batte le mani quando i due signori, disperati, gridano che non ce la fanno ad andare avanti, che non ne possono più della crisi. Fazio è nel panico ma regge bene, la fronte è madida di sudore, ammonisce: ” Non fate sciocchezze “, ” leggerò la lettera, avete la mia parola”.

La sicurezza riesce a mettere in salvo i due uomini e dopo una breve pausa in cui Luciano Ligabue canta per omaggiare Fabrizio De Andrè nel giorno del suo compleanno, Fabio Fazio riprende il discorso dei due uomini da dove si era interrotto e legge uno stralcio della lettera.

Si tratta di due lavoratori del Consorzio di Bacino di Napoli e Caserta. Dalla lettera apprendiamo che sono 16 mesi che i circa 800  lavoratori non percepiscono lo stipendio. Chiedono l’attenzione di qualcuno che possa aiutarli ad uscire da questa situazione, critica dal punto di vista economico ma soprattutto psicologico. La situazione è molto precaria, a detta loro pare ci siano stati già tre casi di suicidio.

Ci si sente inutili per le nostre famiglie “, ” Restituiteci la dignità “.

Questa la richiesta dei due lavoratori. Quello che sembrava un flashback “Baudiano” si rivela essere una tragica realtà.

Francesco Facchinetti dal suo profilo ufficiale Fb tuona: ” Mia Cara Rai, fai come fanno in tutto il mondo, manda la pubblicità e risolvi a telecamere spente. Io, noi, tutti non dobbiamo e non vogliamo assistere a queste cose. Grazie. ”

E voi? Cosa ne pensate?

Restiamo sulla notizia in attesa di nuovi risvolti.