Avrà inizio mercoledì 1 aprile alle ore 20.30 e terminerà domenica 5 aprile il Festival Internazionale del ‘700 Musicale Napoletano. L’evento avrà luogo al DOMUS ARS, Centro di Cultura sito in via Santa Chiara, 10.
Da secoli la liturgia del venerdì santo prevede la funzione delle Tre ore di Agonia di Gesù sulla Croce, quale esperienza di fede e devozione. Il testo anonimo si articola in sette brani che propongono una meditazione sulle “Sette parole di Gesù sulla Croce” riportate nelle pagine dei Vangeli che preparano ad accogliere, con venerazione, il mistero della Croce che dà senso alla vita cristiana; il brano conclusivo è preceduto dal sonetto “Jesus autem emissa voce magna expiravit”.
Nonostante la materia trattata, l’Agonia di Gesù Cristo musicata da Niccolò Jommelli si presenta subito come un meraviglioso esempio di impiego di spunti teatrali introdotti in una composizione sacra. La bellezza delle melodie, l’immediatezza dell’ispirazione, la capacità creativa, la continua ricerca di realizzazioni armoniche, la naturalezza delle idee musicali rendono questa composizione una sorta di compendio di ciò che ha prodotto la gloriosa scuola napoletana del ‘700 e mettono in risalto da chi e da dove è partito tutto quello che di più bello si è espresso musicalmente nell’Europa di quel periodo.
Festival Internazionale del ‘700 Musicale Napoletano, il programma:
Musica di Niccolò Jommelli (1714-1774) – revisione Pietro Andrisani
ENSEMBLE DISCANTUS
CORO VOCALIA
Direttore Luigi GRIMA
Guido FERRETTI – tenore
Piero VITIELLO – basso
Antonello GRIMA – violoncello
Manuela ALBANO – violoncello
Paolo BALESTRIERI – fagotto
Luigi LAMBERTI – contrabbasso
AD SEPULCRUM
Musiche di Antonio Vivaldi (1678-1741), Gaetano Veneziano 1665- 1716), Leonardo Leo (1694-1744) Gennaro Manna ( 1715- 1779) – Prima esecuzione moderna della Lectio Quinta del Giovedì Santo, per l’Anniversario dei 300 anni della sua nascita.
ENSEMBLE LE MUSICHE DA CAMERA
Con strumenti d’epoca
Rosa MONTANO – mezzosoprano
Egidio MASTROMINICO – violino di concerto
Roberto ROGGIA – violino I di ripieno
Federico VALERIO – violino II concertino
Fernando CIARAMELLA – viola
Leonardo MASSA – violoncello
Ottavio GAUDIANO – contrabbasso
Giuseppe PETRELLA – tiorba e chitarra barocca
Debora CAPITANIO – clavicembalo
Una produzione di Area Arte “Convivio Armonico”
La Musica Sacra nel Settecento Napoletano trova terreno fertile e assurge a modello per i musicisti di tutta Europa. La presenza di centinaia di Chiese e Cappelle Gentilizie, la formazione didattica dei musicisti e dei cantanti evirati che avveniva nei Conservatori di Sant’Onofrio a Capuana, di Santa Maria della Pietà dei Turchini, dei Poveri di Gesù Cristo e di Santa Maria di Loreto, strettamente legati alla Chiesa e quindi all’attività religiosa che in esse si svolgeva, l’alto numero di compositori sacerdoti tra cui vanno ricordati, Padre Giuseppe da Napoli, Don Giuliano Perugino, l’Abate Bonifazio Petrone, Don Gennaro Manna, hanno permesso un grande sviluppo della Musica Sacra a Napoli nel Settecento, dimostrato dalla copiosa produzione che nella maggioranza dei casi è di alta qualità. I riti liturgici del Giovedì Santo assumono nella cultura napoletana del Settecento e di conseguenza nella musica proposta il momento più significativo, quello dell’ultima cena dove Cristo, svela il disegno Divino della Pasqua.
Venerdì 3 aprile ore 20.30
STABAT MATER
Musica di Giovan Battista Pergolesi (1710 – 1736)
CORO JUBILATE DEO
Direttore Giuseppe POLESE
I SOLISTI DELL’ORCHESTRA
DA CAMERA DI NAPOLI
Direttore Enzo AMATO
Mariateresa POLESE – soprano
Tonia LANGELLA – mezzosoprano
Nicola POLESE – organo
La sequenza Stabat mater è attribuita a Jacopone da Todi (sec. XIII). La sequenza comincia con una descrizione della crocifissione di Cristo e della presenza del dolore straziante della Madre. Mano a mano questo dolore si trasforma e si sublima soffermandosi sulla missione e l’importanza di questa sofferenza Pro peccatis suae genti (Per salvare dai peccati l’umanità). Il dolore si trasforma, viene accettato, viene richiesto Eia, mater, fons amóris (Oh, Madre, fonte d’amore) diventa passione: gioia della sofferenza Fac, ut árdeat cor meum in amándo Christum Deum, ut sibi compláceam. (Fa’ che il mio cuore arda nell’amare Cristo Dio per fare cosa a lui gradita). Passione: solo questo è il modo per cui all’anima sia donata la gloria del Paradiso. Pergolesi nel suo Stabat, racconta la sua sofferenza che si trasforma in Passione. Una leggenda dice che il giovane Giovan Battista Pergolesi impartisce lezioni di musica ad una nobile fanciulla, Maria Spinelli, con la complicità della musica, i due giovani finiscono per innamorarsi l’uno dell’altra. I fratelli di Maria Spinelli, avendo intuito la sua passione per Giovan Battista Pergolesi, la minacciarono obbligandola a trovare uno sposo del suo rango pena l’uccisione del giovane musicista. Maria preferisce prendere i voti e quindi farsi monaca, alla Messa di consacrazione vuole che la cerimonia venga accompagnata dalla musica di Giovan Battista Pergolesi. È l’anno 1734, l’anno successivo, nel marzo del 1735, Maria muore, anche la Messa funebre viene diretta da Giovan Battista Pergolesi che a distanza di un anno si lascia andare solo dopo aver scritto lo Stabat dedicato alla sua Maria. È il 17 Marzo 1736.
Inoltre sarà eseguito in prima esecuzione mondiale Miserere mei Deus di Pasquale Anfossi
Sabato 4 aprile ore 20.30
IL CONCERTO A NAPOLI
Musiche di Domenico Cimarosa (1749-1801), Giovan Battista Pergolesi (1710- 1736) , Michele Mascitti (1664- 1760) – revisione Pietro Andrisani
ENSEMBLE DISCANTUS
Lorenzo TRAVERSO – pianoforte
Stefano TRAVERSO – flauto
Marco TRAVERSO – viola
La Musica strumentale è tutta di Scuola napoletana. All’ascolto dei brani proposti in questo Concerto, noteremo come i Maestri Napoletani non sanno rinunziare a quei requisiti di grazia e di limpidezza, di raffinata espressività che costituiscono i pregi indiscussi del loro stile, il lirismo tenero, il gioioso espandersi melodico, l’aggraziata cantabilità , la morbidezza del tessuto armonico e del rivestimento strumentale, serena espressività, candore e ingenuità sentimentali che risultano sempre accattivanti.
Domenica 5 aprile ORE 18.00
LA SERVA PADRONA
Musica di Giovan Battista Pergolesi ( 1710 – 1736)
I SOLISTI DELL’ORCHESTRA DA CAMERA DI NAPOLI
Direttore Christian DELISO
Serpina Marina ZYATKOVA – soprano
Uberto Carlo TORRIANI – basso
Vespone Valerio BALZAMO – mimo
Tina SOLDI clavicembalo
Regia Eva BUCHMANN
A Napoli vogliamo festeggiare la Resurrezione di Cristo con gioia proponendo uno dei più suggestivi intermezzi della Scuola Napoletana.
Aspettare e non venire,
stare a letto e non dormire,
ben servire e non gradire,
son tre cose da morire.
Questa è per me disgrazia;
son tre ore che aspetto, e la mia serva
portarmi il cioccolatte non fa grazia,
ed io d’uscire ho fretta.
O flemma benedetta! Or sì, che vedo
che per esser sì buono con costei,
la causa son di tutti i mali miei.
Questo l’inizio dell’Intermezzo più celebre del mondo “La Serva padrona di Giovan Battista Pergolesi”.
Lo canta Uberto nobiluomo del Settecento che avrà non pochi problemi con la sua servetta Serpina che con uno stratagemma costringerà a sposarla e così da serva diventerà padrona.
Una commedia comica a tratti patetica e commovente in cui Gennarantonio Federico autore del libretto, descrive un suggestivo spaccato dell’epoca e offre al genio di Giovan Battista Pergolesi “un meccanismo perfetto, un piccolo capolavoro di funzionalità scenica e musicale” che viene trattato dal musicista Jesino con grande perizia e abilità e in perfetta collaborazione con il Federico.