Un rogo ha completamente distrutto nella notte un stabilimento balneare di Castel Volturno (Caserta); si tratta del Lido Verde, ubicato in località Ischitella, al chilometro 39 della strada statale Domiziana. Sul posto sono intervenuti i poliziotti del Commissariato di Castel Volturno, allertati dai vigili del fuoco, giunti per primi allo stabilimento; le fiamme hanno mandato in cenere le strutture in legno, provocando parecchi danni. E ancora incerta l’origine dell’incendio, molto esteso: sembra sia stato appiccato dolosamente, ma non si escludono altre cause.
Tra le piste seguite c’è anche quella del racket di camorra. Il titolare del lido ha affermato di non aver ricevuto minacce o richieste estorsive, ed in effetti non ci sono a suo nome denunce per estorsione, ma c’è un fatto avvenuto l’anno scorso che inquieta; nel luglio 2019 si presentò al lido, mentre era in corso una festa privata, il 31enne Luciano Vassallo, che con una pistola e dicendo di essere del clan dei Casalesi, si fece dare mille euro. I carabinieri di Aversa intervennero, e peraltro non furono chiamati dal titolare del lido. Partirono poi le indagini della Dda di Napoli, e a novembre Vassallo finì in carcere per rapina e porto d’armi con l’aggravante mafiosa.
In ogni caso, Luciano Spina, titolare del Lido, si mostra determinato. “L’unico episodio (estorsivo, ndr) è quello dello scorso anno, non ho ricevuto minacce, ma non mi arrendo, loro hanno distrutto e io ricostruisco”. E punta subito il dito contro la criminalità organizzata. “Questa è la mia terra – sostiene – sono loro che devono andare via. Io resto! Qualcuno ha insinuato che poteva essere una truffa assicurativa. Io non ho assicurazioni e il lido per me e la mia famiglia era un figlio da crescere”.
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