La fiscalità: strumento di sviluppo?

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Fiscalità: strumento di sviluppo?

La tassazione degli strumenti di lavoro, in parte oggetto delle anticipazioni sulla legge di bilancio 2020, fa riflettere sulla vera finalità delle imposizioni fiscali e sull’obiettivo di promuovere lo sviluppo sociale. “Dobbiamo iniziare a trovare risorse attraverso lo sviluppo del nostro paese. Nuove opportunità che facciamo valorizzare le stesse risorse, che facciano restare le nostre intelligenze ed attirino capitali esteri, muniti di serie e buone intenzioni” queste le parole del Presidente di Meritocrazia Italia l’Avv. Walter Mauriello

Fiscalità dal ’70 ad oggi

Dagli inizi degli anni 70 fino agli anni 90 la classe media, impiegati, piccoli imprenditori e professionisti, è stata traino, al pari ed alleata della grande industria, dell’economia, da una parte garantendo investimenti in attività produttive e servizi, dall’altra sostenendo occupazione e consumi e, conseguentemente, la diffusione del benessere, in modo capillare e trasversale sul territorio.

La crisi degli anni 2000 ha interrotto la circolarità reddituale e sociale, creando un vuoto nel mezzo ed un livellamento verso il basso, con risorse allocate ormai sempre di più nelle mani di pochi.

Lo sviluppo sociale dovrebbe passare attraverso agevolazioni fiscali e finanziarie che consentano a tutti di accedere agli strumenti lavorativi in ogni ambito economico, dalla semplice simcard business, allo smartphone, ad attrezzature di maggior valore.

La fiscalità oggi colpisce chi può favorire la crescita

L’imposizione fiscale attuale, che pare finalizzata solo ed esclusivamente a soddisfare esigenze di bilancio a breve termine, colpisce in misura prevalente coloro che potrebbero ancora oggi favorire una crescita occupazionale e reddituale del Paese, destinando le risorse, pretese od ipotizzate dal fisco, ad investimenti, assunzioni e consumi.

Viene così a mancare l’impulso del cittadino medio, privato della fiducia nel futuro, all’accrescimento del benessere sociale, al raggiungimento dell’equità e della premialità del merito.

Sarebbe auspicabile un cambio di paradigma: il passaggio dall’attuale contrapposizione tra le persone, che determina una frattura sociale, alla collaborazione ed al rispetto tra individui, i quali ciascuno secondo le proprie competenze, capacità ed inclinazioni, potrebbero concorrere tutti al miglioramento collettivo.

Fiscalità e Meritocrazia, la strada da percorrere

Nuove opportunità che valorizzino le nostre risorse, consentano alle nostre intelligenze di restare in patria al fine di attirare capitali esteri con tutte le buone intenzioni del caso. “Tutto ciò ci renderà autonomi dalle grandi lobby mondiali ed avvantaggerà tutti favorendo e stimolando l’equilibrio sociale. “Pensare che si può agire sempre e solo chiedendo ai cittadini non è giusto ne’ possibile. Meritocrazia Italia farà in modo di proporre soluzioni in ogni ambito che possano trovare anche immediata applicazione immaginando ciò che il Paese può dare a favore della propria popolazione” questo il condivisibile pensiero del Presidente Mauriello.

Meritocrazia Italia si sta imponendo nel panorama nazionale grazie all’attrattività del proprio progetto finalizzato a ridare voce “all’Italia che Merita” mediante la creazione di uno spazio di confronto dialettico e progettuale in cui far confluire tutti coloro che hanno iniziative da segnalare o esperienze virtuose da condividere e soprattutto soluzioni da proporre. Chiaro il pensiero dell’Avv. Mauriello “Meritocrazia è il contenitore ed il megafono delle istanze della Società Civile. Le raccoglieremo e cercheremo di elaborare proposte analitiche, dettagliate e concrete, sapremo portarle alla pubblica attenzione, perché vogliamo contribuire a fornire soluzioni.”