di Redazione
Napoli – Un botta e risposta a suon di interviste e comunicati stampa è ciò che sta avvenendo, in queste ore, tra l’assessore al patrimonio Sandro Fucito e il consigliere comunale Gaetano Troncone, presidente della commissione Diritti e Sicurezza del comune di Napoli. Tra i due è, infatti, scoppiata una vera e propria querelle a causa degli sprechi dell’amministrazione comunale denunciati da Troncone.
Questi avrebbe più volte chiesto a Fucito di fare chiarezza sulla questione dei fitti passivi: il comune, cioè, pare paghi affitti da capogiro per il mantenimento degli uffici pubblici, pur riscuotendo – al contrario – cifre piuttosto basse per affittare i propri immobili sul territorio cittadino. Uffici pubblici il cui affitto spesso è pagato a caro prezzo, nonostante il valore di mercato non giustifichi la somma versata.
E’ il caso dell’ufficio fantasma che, come denunciato anche da un’inchiesta de “Il Mattino”, risulta inutilizzato da circa due anni e costa al comune 17mila euro al mese, per ospitare la IV Municipalità: il sito, di proprietà di una congregazione religiosa, dovrebbe costare circa 3100 euro al mese. Ma allora, come recita una nota pubblicità, perchè pagare di più? Pare che l’ufficio necessiti di lavori di manutenzione e, in quanto tale, non possa essere restituito al proprietario prima di averne ripristinato lo stato originario, quello in cui si è trovato l’immobile. Finchè non saranno effettuati i lavori di ripristino, insomma, l’affitto stellare continuerà a pesare sulle casse comunali.
Gaetano Troncone ha messo su un copioso dossier sui fitti passivi pagati ogni mese dall’amministrazione comunale: uffici della Polizia Municipale possono costare anche 30mila euro al mese e i capannoni affittati in via Volpicelli per depositarvi materiale scenico del Teatro San Carlo arrivano a costare quasi 20mila euro al mese a fronte dei 6.075 euro che rappresentano il suo valore effettivo sul mercato. In base alle ricerche effettuate per la commissione Diritti e Sicurezza, Troncone si è rivolto all’assessore al Patrimonio al fine di “verificare se ci sono stati illeciti ai danni di questa amministrazione e di predisporre un piano di dismissione dei fitti passivi”.
“Ho fatto uno studio – ha dichiarato il consigliere comunale – e l’ho donato al Comune e all’assessore competente Alessandro Fucito. Ho comparato i fitti che paga l’amministrazione con le quotazioni massime dell’Osservatorio sui fitti dell’Agenzia delle entrate e sono venute fuori le anomalie. Quello che serve subito è almeno una rinegoziazione dei canoni come indicato dal Consiglio comunale”. Il suo intervento però, a leggerne la risposta data dalle pagine de “Il Mattino”, potrebbe non essere stato gradito dall’assessore Fucito, che dovrà dare spiegazioni all’opinione pubblica in merito agli sprechi riscontrati.
Insomma, la polemica tra i due si è subito innescata: “Troncone ha preso un elenco… così è facile” ha dichiarato Fucito, ma il consigliere non ci sta a vedere sminuito il suo lavoro. “Mi pare quasi offensivo non riconoscere che non è stato semplicemente “preso un elenco” – ha scritto in una nota – ma sono state effettuate 108 valutazioni immobiliari, con un impegno notevole da parte mia e senza, ahimè, l’aiuto di alcun ufficio comunale. Sono stati necessari decine di sopralluoghi, come sa bene qualsiasi persona competente della materia, al fine di constatare personalmente la situazione, per poi procedere con le valutazioni immobiliari fatte attraverso la comparazione con i valori dell’Agenzia delle Entrate”.
L’assessore Fucito ha, inoltre, contestato la scelta del consigliere Troncone di rendere pubblica la propria inchiesta prima che fosse presa in esame dall’amministrazione. Anche in questo caso è arrivata, rapida, la replica: “spero solo di aumentare le possibilità di avere una risposta, dal momento che le interrogazioni inviate in questa mia prima fase di consiliatura ai vari assessori spesso non hanno avuto nessun esito”.
La querelle è appena iniziata, speriamo solo che non distolga l’attenzione dal problema reale: gli sprechi, infatti, sono sempre lì a svuotare le casse comunali; oltre a litigare, bisognerebbe iniziare ad agire e trovare una soluzione adeguata.
25 ottobre 2013
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