Forgione: “De Laurentiis sbrigati a montare sul Corsiero del Sole”

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Angelo Forgione sulle parole di Aurelio De Laurentiis nel corso della presentazione del libro di Valter De Maggio sul logo del Napoli.

Così Aurelio De Laurentiis nel corso della presentazione del libro di Valter De Maggio:

«Ascarelli nel 1926 fuse in un’unica società diverse società calcistiche. Era il calcio degli albori, e all’inizio fu divertente iniziare con un cavallo che, con grande senso di umiltà e ironia, dopo il primo anno disastroso, si trasformò in un ciuccio. Io ho detto molte volte ai miei: recuperiamo il cavallo che è il simbolo pure della Ferrari e della Porsche. Se vogliamo volare alto, dobbiamo inserire un cavallo rampante sulla nuova maglia del Napoli, come simbolo, insieme alla famosa N cerchiata».

E faresti proprio bene, caro Aurelio. Ma intanto mi tocca ricordarti che non fu Ascarelli a operare la fusione dell’U.S. Internazionale Napoli con il Naples Foot-Ball Club per fondare l’Internaples. Quella fusione avvenne nel 1922, il vero anno di nascita del nostro Napoli, che il prossimo agosto farà 100 anni, anche se ne dichiara quattro in meno. La presidenza passò nel 1925 da Emilio Reale a Giorgio Ascarelli, che l’anno seguente introdusse il cavallo rampante. Quel cavallo ha un nome preciso. Si chiama “Corsiero del Sole”, e significa esattamente l’indomito popolo napoletano, cui solo le briglie possono mettere un qualche freno.

Faresti giustizia a riportarlo sulla gloriosa maglia azzurra, e non dovresti neanche giustificarti di plagio, perché Enzo Ferrari lo ha adottato nel 1932 e Ferry Porsche nel 1952, entrambi dopo Giorgio Ascarelli, che fece una scelta identitaria nel 1926, quando l’Internaples fu messo in condizione dal CONI fascista di rappresentare la città allora più popolosa d’Italia nel campionato monopolizzato dal Nord. Il secondo presidente azzurro, in un’epoca in cui gli inglesismi erano sgraditi al fascismo, cambiò la denominazione sociale, da Internaples a Napoli, e ripescò il Corsiero del Sole perché simbolo di Napoli dal XIII secolo, nonché del Regno che fu. Altro che Ferrari e Porsche!

Quel simbolo è nato dalla conquista della città nel 1253 da parte di Corrado IV di Hohenstaufen, figlio di Federico II. La storia dice che i napoletani gli si opposero strenuamente trincerandosi dentro le mura, e allora lo Svevo dovette aprirsi un varco sotterraneo per entrare. Per dimostrare di aver domato il valoroso popolo partenopeo, fece mettere un morso in bocca al colossale “Corsiero del Sole”, un cavallo imbizzarrito di bronzo che a quell’epoca si trovava nei pressi del luogo in cui oggi sorge il Duomo.

Riportare quel glorioso simbolo al suo posto sarebbe davvero cosa giusta, anche perché il Napoli è l’unica squadra del Sud a scalciare forte, come hanno sempre fatto i napoletani.
Sbrigati, Aurelio!

Le parole dalla pagina Facebook di Angelo Forgione.