“Io non ho commesso l’omicidio, sono state dette troppe falsità su di me. È vero, sono un ladro ma la bambina non l’ho mai toccata“. Senza mai nominare Fortuna Loffredo (‘Chicca’), Raimondo Caputo, detto Titò, imputato nel processo per la morte della bimba di sei anni gettata tre anni fa dell’ottavo piano di un edificio di Parco Verde a Caivano (Napoli), si rimette alla “clemenza” della corte nelle ultime dichiarazioni spontanee rese ai giudici della quinta sezione della Corte d’Assise prima del loro ritiro in camera di consiglio. La sentenza è attesa nel primo pomeriggio.
Caputo si dice vittima di un complotto ordito ai suoi danni perché lì, al Parco Verde, afferma, “sono straniero“, riferendosi al fatto che quando Fortuna, detta Chicca, morì lui non risiedeva nel complesso residenziale. Quindi torna ad attaccare l’ex compagna Marianna Fabozzi, anch’essa imputata per non avere evitato gli abusi sessuali danni di due delle sue tre figlie commessi da Caputo.
This post was published on %s = human-readable time difference
TIN TEATRO INSTABILE NAPOLI DAL 3 AL 6 GENNAIO 2025 Teatro Instabile Napoli e Talentum…
Nemmeno il tempo di godersi la vittoria nel turno domenicale, la Gaia Energy Napoli sarà…
La campagna di solidarietà si conclude con un successo straordinario, portando gioia e sorrisi a…
Si comunica che il 31 dicembre 2024 tutti i siti del Parco Archeologico di Pompei…
Dicembre porta con sé luci, mercatini e una tradizione intramontabile: i film di Natale. Che…
Tempo di brindisi prenatalizi, apericene - sempre più in voga- e incontri in cui non…