Francesca Pascale, i chiacchiericci dimenticati sulla sua omosessualità e l’iscrizione all’Arcigay

Ma Francesca Pascale non era lesbica? Le rivelazioni diffamatorie di Michelle Bonev che l'opinione pubblica e la stampa sembrano aver dimenticato sul conto della bella fidanzata di Mister B.. Cosa si cela davvero dietro la sua iscrizione all'Arcigay?

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Francesca Pascale sarà, a partire da oggi, un membro dell’Arcigay Napoli. La bella 28enne originaria di Fuorigrotta mantiene dunque la parola data lo scorso 28 giugno in occasione della parata napoletana del Pride (GUARDA IL VIDEO): quella di versare il suo obolo per la causa LGBT. La notizia è stata accolta con calore da tutto il mondo omosessuale e transessuale, che punta sulla scelta della Pascale come chiave di volta per l’inizio di una nuova era politica che finalmente permetta all’Italia di adeguarsi all’Europa uscendo dai recinti medioevali di un bigottismo tutto italiano e aprendosi ai diritti LGBT. (Non dimentichiamoci che Francesca, in qualità di First Lady di Mister B., ha più volte manifestato la sua influenza anche politica sulle scelte dell’ottuagenario partner).

Il caso Bonev e la presunta omosessualità della compagna di B.

Per meglio chiarire i motivi della sua scelta, Francesca Pascale, che già più volte aveva espresso parere favorevole alle unioni di fatto, “trovandomi io stessa in questa situazione”, disse in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, parteciperà questa sera a un dibattito pubblico insieme a Antonello Sannino, presidente Arcigay Napoli, e Alessandro Cecchi Paone. L’appuntamento è alla caffetteria Marsal di Borgo Marinari. Cosa dirà la Pascale siamo tutti curiosi di saperlo. Ma ancora di più siamo curiosi di sapere quale sarà il commento (e soprattutto la presa di posizione politica) del suo “machissimo” fidanzato, che negli anni ha mostrato una propensione più a trattare gli omosessuali come fenomeno da baraccone che a trattare con loro per la concessione di elementari diritti. E poi, c’è un’altra questione che l’annunciata vicinanza al mondo omosessuale della Pascale solleva inevitabilmente (anche se molti preferiscono ignorarla): quella della sua chiacchierata (e presunta) omosessualità. Come dimenticare il “caso”, scoppiato qualche mese fa, di Michelle Bonev, attrice e produttrice di origine bulgara, che con le sue rivelazioni al vetriolo (per le quali ora è indagata per diffamazione) sulla sua relazione omosessuale con la Pascale, insinuò nell’opinione pubblica il sospetto che la love story tra Mister B. e Francesca fosse solo una copertura, e che l’intimità della coppia celasse ben altre verità? Oggi quei sospetti tornano a galla e (inevitabilmente) prendono corpo con l’iscrizione di Francesca all’Arcigay di Napoli.

Motivazioni politiche o personali dietro la scelta della Pascale?

All’orizzonte potrebbe profilarsi dunque tutt’altra verità: contrariamente a quanto pensano in molti, cioè che dietro alla scelta della Pascale si celino motivazioni di carattere politico, che dovrebbero avvicinare Berlusconi e il partito alla causa LGBT (anche se Forza Italia ha già preso le distanze dalla First Lady di B., nella persona di Gasparri, che ha annunciato che il partito conserva le sue riserve in materia di matrimoni e adozioni gay), la scelta della Pascale potrebbe essere dettata da motivazioni esclusivamente personali, che siano anche quelle di fugare, uscendo allo scoperto, ogni ombra di sospetto sulla sua chiacchierata omosessualità. Francesca Pascale non sarebbe allora tanto diversa dal suo “amato” Silvio nell’abilità di cavalcare “l’onda” dell’opinione pubblica a suo personale vantaggio. A farne le spese sarebbero ancora una volta i benpensanti e gli speranzosi, tutti coloro che oggi credono in una intercessione di Francesca, anche in veste di consigliera provinciale, presso i politicanti nazionali che faciliti il difficile percorso italiano verso l’inclusione delle persone omosessuali e transessuali.