L’immenso regista e sceneggiatore napoletano Francesco Rosi è morto. Napoli perde un altro importante esponente della cultura dopo la ferita ancora aperta di Pino Daniele. Il regista è morto a Roma, dove viveva ormai da qualche tempo, all’età di 92 anni ed è stato assistito fino all’ultimo momento dai colleghi Marco Tullio Gioirdana, Roberto Andò e Giuseppe Tornatore. Ancora non si conoscono i dettagli del decesso, ma la famiglia ne dà la triste notizia. Probabilmente Rosi combatteva da tempo con una malattia. Nell’anno 2010 il regista aveva perso la sua amata moglie, Giancarla Mandelli, in un incendio scoppiato nel loro appartamento di via Gregoriana. Oggi, Rosi lascia solo una figlia, Carolina. Francesco Rosi sarà ricordato in una cerimonia civile lunedì mattina, 12 gennaio alle ore 9.00, alla Casa del cinema di Roma. Alle 12.00, invece, si terrà una commemorazione con i suoi amici più cari.
Francesco Rosi ha rivoluzionato il modo di fare cinema in Italia: è stato il padre del filone dei film-inchiesta, come il suo successo più grande “Mani sulla città” e “Il caso Mattei“, ed è stato uno dei portavoce dell’assurdità della guerra. La gioventù l’ha vissuta tutta a Napoli, nella sua città, e ha frequentato il liceo Umberto nello stesso periodo in cui studiavano Giorgio Napolitano, suo grande amico d’infanzia, Raffaele La Capria e Antonio Ghirelli.
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