di Giuliana Gugliotti
Un vecchio filosofo rimane chiuso fuori dalla porta di casa in una solitaria domenica mattina. Solo tre persone hanno una copia delle sue chiavi: il vicino che come lui conduce una vita appartata, il cui unico svago sono le passeggiate domenicali con l’anziana madre; l’antipatico portiere dello stabile, padre di due marmocchi, marito di una donna di “bruttezza stupefacente” e con una vacua passione per la formula uno; e la sorella del filosofo, super-impegnata direttrice di una galleria d’arte che passa il suo tempo a rincorrere artisti indisciplinati nella vana speranza di riuscire a rintracciare un po’ di talento, quello vero, ormai rimpiazzato e confuso con l’eccentricità dell’artista.
Ma nessuno dei tre è immediatamente disponibile a correre in aiuto del filosofo. Al quale non resta che incamminarsi, in una tranquilla domenica mattina, per una lunga passeggiata tra il reale e l’onirico, foriera di incontri con persone vecchie e nuove, vive e morte, in cui il passato dei ricordi si fonde con l’assoluta inconsistenza della realtà presente e le visionarie premonizioni di un temuto, prossimo futuro. Un (quasi) soliloquio lucido eppure folle, spietato ma accorato, che indaga il mistero della vita e cela, dietro l’ancestrale, umana paura dell’ignoto, una profonda critica della società moderna, quella società piccolo-borghese inadeguata, spogliata di tutti i valori e totalmente allo sbando, in cui forse nemmeno la filosofia può più essere d’antidoto alla sofferenza.
Un ottimo Renato Carpentieri inaugura con questo adattamento teatrale del romanzo “A la porte” di Vincent Delacroix, in scena fino a domenica 27 ottobre, la stagione teatrale della Sala Assoli del Nuovo Teatro Nuovo. Un cartellone ricco di eventi (consulta la pagina FB) che vedrà esibirsi sul suggestivo palco in stile greco-romano artisti del calibro di Nicoletta Braschi (in scena dal 6 al 15 dicembre con “Giorni Felici” di Samuel Beckett), Enrico Castellani (in “Pinocchio”, dal 13 al 16 marzo) e Imma Villa (dall’8 al 13 aprile in “La Madre” di Bertold Brecht), diretti da nomi illustri della regia teatrale come Pierpaolo Sepe, Andrea Renzi e Carlo Cerciello.
Nato da un incontro fortuito e fecondo tra il regista-attore e il protagonista del libro, “Fuori” arriva in un momento molto felice della vita artistica di Renato Carpentieri, che presto calcherà nuovamente le scene con un altro spettacolo, “Operette Morali” di Mario Martone, a marzo al Teatro Verdi di Salerno.
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24 ottobre 2013