La natura grida a squarciagola nei giorni del dibattito del G20 su ambiente e clima
Nei giorni scorsi (22-23 Luglio) ha avuto luogo a Napoli il G20 su ambiente, energia e clima, dove sono stati riconfermati gli impegni presi nell’accordo di Parigi. Tutti i Paesi hanno, infatti, convenuto che la transizione energetica verso le energie rinnovabili sarà un mezzo fondamentale nella crescita socio-economica mondiale, soprattutto nel post-pandemia.
Questi appuntamenti del G20 hanno avuto sfortunatamente come cornice tra le notizie di cronaca esempi reali del cambiamento climatico, come se la natura stessa volesse mandare un messaggio agli stati coinvolti.
Solo nel mese di Luglio, ci sono stati eventi climatici catastrofici in diversi paesi. La Germania e il Belgio sono attualmente devastate dalle alluvioni, così come le Filippine e l’India dove i morti salgono di ora in ora; La Cina è stata costretta a interrompere il traffico aereo, ferroviario e marittimo in parte della costa orientale del Paese a causa del tifone In-Fa dopo che la metropolitana di Zhengzhou è stata inondata da piogge torrenziali; Il mercato del caffè in Brasile è stato messo in ginocchio dalle temperature più basse dagli anni ’40, con ben tre gelate in meno di un mese.
In Italia invece sono ormai stagionali gli incendi, scaturiti dalle temperature roventi, che distruggono migliaia di ettari di territorio e boschi, causando anche il dislocamento degli abitanti dei luoghi colpiti. Situazioni analoghe si verificano ciclicamente anche in paesi come gli Stati Uniti e il Canada.
Un’altra testimonianza del cambiamento climatico è rappresentata dallo scioglimento dei ghiacciai, accelerato negli ultimi 20 anni, che porta all’innalzamento del livello dei mari, compromettendo così la conformazione stessa dei territori e la sopravvivenza di fauna e flora. Infatti, ricordiamo tristemente a Febbraio del 2020 la scoperta di una nuova isola, ribattezzata Sif Island, inizialmente parte della piattaforma di Pine Island, ma a causa delle temperature che sono arrivate a superare i 20°, mai prima riscontrate in Antartide, l’agglomerato di rocce si è separato, diventando un’isola a sé stante.
Questi sono tristi eventi che dovrebbero spingere i paesi ad incrementare gli sforzi nel cambiamento ecologico, anche se ad oggi i due più importanti interventi in questa direzione, ovvero la rimodulazione del limite dell’innalzamento della temperatura media mondiale da 2° a 1,5° e l’eliminazione del carbone dalla produzione energetica, rappresentano ancora argomento di discussione.
di Emilia Della Rotonda