Non c’è mai stata partita, tra Napoli e Verona. Anche senza Gonzalo Higuain, spettatore in tribuna per una squalifica che ha sollevato molte polemiche, la squadra di Maurizio Sarri (pure lui squalificato, sostituito in panchina da Calzona) ha cominciato all’attacco e ha chiuso la partita all’attacco (3-0), riportandosi a 6 punti dalla capolista Juventus.
Dopo 5 minuti Insigne aveva già colpito un palo, dopo altri 10 Gabbiadini lo ha imitato, poi c’è stata la rete dello stesso Gabbiadini che ha sbloccato il risultato e trasformato il match in una discesa ancora più dolce. Il rigore realizzato da Insigne al secondo minuto di recupero del primo tempo, con annessa espulsione di Souprayen che è franato su Callejon, ha reso la gara una sorta di show partenopeo. Oltre alla differenza di valori, pure la superiorità numerica…
Sono stati bravi tutti, i giocatori di Sarri. In particolare Hamsik, ispiratore impeccabile sia per la rete di Gabbiadini sia per il successivo penalty, mentre Gabbiadini medesimo ha impiegato davvero poco per scrollarsi di dosso la ruggine e il peso di sostituire il Pipita. Il talentino azzurro ha saputo cogliere l’occasione al volo e proporsi (pure) per il listone europeo che a breve dovrà essere compilato dal ct Antonio Conte. Dati alla mano, quando viene impiegato, Gabbiadini la butta (quasi) sempre dentro.
Senza Toni, escluso per scelta tecnica, con una formazione abbastanza scombicchierata, il Verona ha dato la sensazione di essere una sorta di vittima sacrificale. La salvezza, adesso, è più di un miraggio. Delneri ha inserito Pazzini e Greco dopo sette minuti della ripresa nel tentativo di recuperare, mosse dettate solo dalla disperazione. Il Napoli, infatti, ha continuato a premere e a rendersi pericoloso. Al minuto 25′ è arrivato il terzo gol, di Callejon, servito da El Kaddouri, appena entrato al posto di Gabbiadini, uscito con la standing ovation del San Paolo. Gabbiadini che sarà la punta di diamante sabato prossimo a San Siro, contro l’Inter. (LaPresse).