Gad Lerner e Pino Daniele. Un tweet del giornalista di La7 ha fatto infuriare i fans del poeta partenopeo e fatto esplodere una nuova polemica sul web.
Gad Lerner Pino Daniele e un tweet di troppo
Dopo le infelici uscite di Salvini, Tommasi e altri personaggi di dubbia caratura in cerca di notorietà politica e non, ecco il tweet di Gad Lerner sulla morte di Pino Daniele: “La napoletanità tracima spesso in una retorica da cui una persona intelligente come Pino Daniele non a caso ha scelto di prender le distanze“.
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Il giornalista ha voluto dire la sua sulla morte del cantautore napoletano, vestendosi da profanatore di idoli, evidenziando l’eccessiva eco mediatica su Pino Daniele. Un tweet figlio forse della voglia di tuffarsi in quella ridda di polemiche, nate all’indomani della morte del cantante. Non è la prima volta che Gad Lerner mostra insofferenza verso una presunta napoletanità che è quanto di più lontano possa esserci dalla Napoli di oggi, così come avvenne con la vicenda di Ciro Esposito. La polemica ha fatto subito infuriare tutti i fans del cantante. Pioggia di insulti e improperi anche per lui.
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Il cinguettio è solo uno dei tanti, tra profili fake e non. Una lunga serie di frasi colorite e meno, sta invadendo i social network contro i napoletani e lo stesso Pino Daniele, facendo “sbocciare” la becera stupidità di nordisti e antimeridionalisti.
Napoli è Pino Daniele
In merito alle sue dichiarazioni il web ha invitato con diverse modalità il giornalista a documentarsi meglio sul cantautore. Negli anni Settanta Pino viveva nel centro antico di Napoli dal quale poi sono nati versi e musica, tramutatisi in poesie come quelle all’interno del primo album Terra Mia. Nei suoi primi concerti Pino Daniele usava dire, per manifestare il proprio diritto a esprimersi e cantare in dialetto: “Uè, io suono la chitarra e canto in napoletano e se qualcosa non la capite nun fa niente, basta il sentimento…”.
In quegli anni nasceva una canzone che Pino avrebbe dedicato a Lerner, Salvini, Tommasi e compagnia (di balordi): Nun me scuccia’, nun me scuccia’, cerca di stare almeno un’ora senza parla’… Nun me scuccia’ cchiù tanto muore pure tu…