Sono passati quasi 10 mesi dalla morte del piccolo Salvatore Giordano, travolto e ucciso, a soli 14 anni, dal crollo di alcuni calcinacci caduti dalla Galleria Umberto I, a Napoli. A seguito di quell’evento, alcune settimane dopo, la decisione da parte del Comune, di far partire i lavori di messa in sicurezza della Galleria stessa. Oggi le parole del vice sindaco partenopeo, Tommaso Sodano arrivano come un attacco diretto e, senza dubbio, ben mirato.
“La Galleria Umberto come altri luoghi che hanno un valore storico monumentale e sono meta di turisti non possono essere ingabbiati per un lungo periodo. La stagione del post terremoto che ha permesso a qualcuno di lucrare sul bisogno, lasciando impalcature in piedi per anni, non si deve ripetere. I lavori di sicurezza, – conclude Sodano – ma anche di restauro vanno eseguiti e se i privati non se ne faranno carico interverremo in danno nei confronti di condomini di altissimo valore patrimoniale”.
Il restauro in parte dell’area, come al condominio al civico 210, è in fase avanzata. A piazzetta Matilde Serao, i lavori partiranno a breve dopo l’ok della Soprintendenza, ma il resto della Galleria, di contro, continua a sembrare una sorta di cantiere semi-abbandonato. Impalcature, mantovane per proteggere i passanti da eventuali cedimenti, è lo spettacolo che si presenta agli occhi di chi dovesse passare di fronte a uno dei simboli di Napoli. E l’assenza di operai, alla vigilia di ‘Maggio dei Monumenti’, a causa di un contenzioso tra il Comune e un gruppo di inquilini, di certo non fa sperare per il meglio in questo senso.
Andrea Esposito, ingegnere incaricato della messa in sicurezza della Galleria, come riporta il sito di repubblica.it, ha affermato che “Alcuni condomini della Galleria Umberto si stanno comportando in maniera indecorosa hanno messo le impalcature per tutelarsi, ma non hanno avviato il restauro. Li abbiamo diffidati, ora lo rifaremo, se non si muoveranno, avvieremo i lavori in danno. La verità, però, è che davanti a questi atteggiamenti servirebbe l’esproprio. Non è possibile tenere ingabbiato un bene storico per beghe condominiali. Sono state fornite tutte le agevolazioni possibili: scarico fiscale del 50 per cento sulla spesa, niente tasse per l’occupazione suolo delle impalcature e iva al ribasso al 10 per cento. Se sperano con azioni di ostruzionismo di costringerci alle spese dell’intervento si sbagliano di grosso”.
Una delle titolari del negozio Barbaro, smentendo la posizione del Comune, ha dichiarato come “Noi stiamo subendo gravi difficoltà per colpe non nostre e adesso vogliono costringerci anche a pagare interventi anche in aree dove non c’era alcun pericolo. Se chi di dovere avesse vigilato correttamente sui lavori della volta, oggi non ci troveremo in questa situazione”.
Situazione nettamente migliore, sembra, invece, quella del condominio che accede da piazzetta Matilde Serao, dove si è giunto ad un compromesso per portare avanti i lavori.
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