Disordini e proteste negli Stati Uniti dopo la morto di George Floyd durante un fermo di polizia a Minneapolis
Ancora proteste, disordini e arresti negli Stati Uniti dopo la morte dell’afroamericano George Floyd durante un fermo di polizia a Minneapolis. E ancora coprifuoco in decine di città. Oltre la metà dei 50 Stati americani ha attivato la Guardia nazionale in risposta alle proteste e agli scontri che si sono diffusi in tutto il Paese. Ad aver attivato la Guardia nazionale sono 26 stati, oltre al Distretto di Columbia: Arizona, Arkansas, California, Florida, Illinois, Michigan, Nebraska, Nevada, Oklahoma, Oregon, Virginia, Colorado, Georgia, Indiana, Kentucky, Minnesota, North Carolina, Ohio, Pennsylvania, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Texas, Utah, Washington, Wisconsin.
DUE MORTI IN IOWA – Due persone sono morte e un agente di polizia è rimasto ferito in una serie di sparatorie scoppiate a Davenport, in Iowa, durante dei tumulti legati alla morte di Floyd. Lo ha reso noto il capo della polizia di Davenport, Paul Sikorski, senza chiarire le circostanze che hanno provocato i due decessi.
Nel corso di una conferenza stampa, riporta la ‘Cnn’, Sikorski ha spiegato che tre agenti impegnati in attività di pattuglia sono stati aggrediti a colpi d’arma da fuoco. Gli spari hanno raggiunto il loro veicolo e un agente è rimasto ferito. La polizia successivamente ha arrestato diverse persone che erano su un’auto fuggita dal luogo dell’aggressione.
Anche a Boston diversi agenti sono rimasti feriti, mentre almeno 21 veicoli della polizia sono stati danneggiati e 40 manifestanti sono stati arrestati. Per disperdere la folla e impedire atti vandalici e saccheggi a Boston è intervenuta la Guardia Nazionale del Massachusetts.
UN MORTO A LOUISVILLE – E c’è una vittima a Louisville. Il governatore del Kentucky Andy Beshear ha autorizzato la polizia di stato a indagare autonomamente sulla morte di un uomo a seguito di uno scontro a fuoco tra le forze dell’ordine e altre persone a margine di una protesta per l’uccisione di Floyd questa notte a Louisville. ”Ieri notte, intorno a mezzanotte, sappiamo che mentre erano impegnati a disperdere la folla, la polizia e la Guardia nazionale del Kentucky hanno risposto al fuoco causando un morto”, si legge in una nota diffusa dall’ufficio del governatore del Kentucky. “Data la gravità della situazione, ho autorizzato la polizia di stato del Kentucky a indagare in maniera indipendente sull’evento”, ha dichiarato Beshear.
Sono circa quattromila le persone che sono state arrestate negli Stati Uniti durante le manifestazioni. E’ quanto riferisce la Cnn, sottolineando che il primo arresto risale a martedì 26 maggio, il giorno dopo l’uccisione di Floyd. Tra le persone arrestate anche Chiara de Blasio, la figlia 25enne del sindaco di New York Bill de Blasio, fermata a Manhattan con l’accusa di partecipare a un raduno non autorizzato e poi rilasciata.
Intanto Derek Chauvin, l’ex agente di polizia che con un ginocchio ha bloccato George Floyd impedendogli di respirare fino a provocarne la morte, apparirà l’8 giugno per la prima volta in tribunale per rispondere alle accuse di omicidio. L’udienza era inizialmente prevista per oggi, ma è stata spostata, come riferisce la Cnn. Non è chiaro il motivo del rinvio. Chauvin, 44 anni, è stato arrestato venerdì scorso, dopo essere stato licenziato insieme ad altri tre colleghi. E’ stato incriminato di omicidio di terzo grado e di omicidio colposo di secondo grado. In base alla legge del Minnesota, si parla di omicidio di secondo grado quando una persona ”rischia consapevolmente di causare la morte o un grave danno fisico a un’altra“.
Ma per il capo della polizia di Minneapolis, Medaria Arradondo, i quattro poliziotti coinvolti nel caso hanno tutti le stesse responsabilità. “Floyd è morto nelle nostre mani e questo lo considero essere complici“, ha detto alla Cnn rispondendo ai familiari della vittima. “Silenzio e mancanza di azione, è essere complici – ha aggiunto – Se solo ci fosse stata una voce… è quello che speravo“. I quattro poliziotti sono stati licenziati martedì. Per Arradondo il caso Floyd è una “violazione di umanità”.
IN 18 AVEVANO DENUNCIATO CHAUVIN – Derek Chauvin era stato denunciato 18 volte. A darne notizia è stato il Dipartimento di polizia. Tra questi – si legge sulla Cnn – figura anche Kristofer Bergh, che nel 2013, allora 17enne, si era rivolto alla Giustizia per denunciare il fatto che Chauvin gli aveva puntato un’arma contro mentre – di rientro da scuola – giocava con un’arma giocattolo Nerf.