Pochi minuti dopo il’ultimo rigore in Argentina-Olanda, che ha sancito l’approdo dei sudamericani in finale, per i Mondiali 2014, si è scatenato su giornali e social network l’hashtag #finalepapale. Già, le nazionali che si contenderanno domenica la coppia del mondo sono quelle a cui appartengono Papa Francesco e il Papa Emerito Benedetto XVI.
Papa Francesco, più San Lorenzo che Argentina
Papa Francesco è un grande tifoso del San Lorenzo, squadra argentina fondata da un padre salesiano. Dalla stagione 1946, finchè gli impegni ecclesiastici glielo hanno permesso, non ha mai mancato di seguire allo stadio la sua squadra del cuore. Bergoglio ne è anche socio, e nel 2008 ha officiato la messa del centenario del club dai colori rosso e blu a strisce verticali che sono anche i colori del manto della Vergine Maria Ausiliatrice, festeggiata ogni 24 maggio dai tifosi. Nelle biografie del Papa si racconta poi che da ragazzino abbia palleggiato con l’ex Pallone d’Oro Alfredo Di Stefano, suo compagno di scuola, diventato poi uno dei giocatori più forti della storia e deceduto proprio pochi giorni fa all’età di 88 anni. Infine, l’udienza in cui ha ricevuto la nazionale argentina e quella italiana, prima dell’amichevole del 15 agosto scorso. I due capitani Buffon e Messi donarono al Santo Padre l’ulivo dell’amicizia tra le due nazionali.
Ratzinger, appassionato più che tifoso
Papa Ratzinger è un grande appassionato di sport e di calcio: nel 2012 ha seguito la finale di Champions League fra Chelsea e Bayern Monaco, di cui è socio onorario. Colleziona anche diverse magliette: Lotito gliene donò una della Lazio personalizzata con la scritta “Ratzinger”, il cappellano del Rapid Vienna in udienza gliene regalò una della società austriaca e poi spesso nei viaggi apostolici ha ricevuto souvenir calcistici. Attento osservatore dei vari campionati europei, appassionato, ma non tifoso: non ha, infatti, mai voluto esprimere un giudizio per la sua funzione ecumenica. Ratzinger segue con interesse la nazionale tedesca, ma anche l’Italia. A Euro 2012, quando si disputò il quarto di finale Italia-Inghilterra, ha visto buona parte della partita ed è rimasto molto contento per la vittoria degli azzurri. Già ai tempi del mondiale del ’78, da vescovo, rifletteva sul valore del calcio: “A me sembra che il fascino del calcio stia essenzialmente nel fatto che costringe l’uomo a imporsi una disciplina in modo da ottenere, con l’allenamento, la padronanza di sé, e con essa, la superiorità e con la superiorità la libertà”.
L’attesa per il match
Il mondiale in Brasile ha già visto Bergoglio schierarsi: la prima sfida l’ha lanciata pochi giorni fa, alla vigilia degli ottavi con la Svizzera. “Sarà una guerra”, avrebbe detto scherzando alle guardie elvetiche di Santa Marta, che avevano nel frattempo messo in piedi un megaschermo per seguire il match da dentro o fuori contro l’albiceleste. Dalla sala stampa vaticana, Padre Federico Lombardi comunica: “Non mi sembra verosimile che Papa Francesco e Papa Benedetto XVI guardino insieme Germania-Argentina. Francesco si terrà informato, ma niente pronostici. Il Papa è solito coricarsi alle 22 e la finale inizierà alle 21. Potrebbe anche continuare a vederla, ma non ho informazioni in tal senso”. Su Ratzinger invece ha detto: “Non è appassionato e a 87 anni per lui potrebbe rivelarsi una penitenza infinita restare per 90 minuti davanti a uno schermo. Anche perché non credo abbia mai assistito a una partita di calcio dall’inizio alla fine”. Ha poi concluso dicendo: “I Papi sono superiori e dicono sempre che vinca il migliore”.