Pochi giorni fa ho pubblicato un articolo/recensione ( https://www.roadtvitalia.it/siamo-tutti-figli-unici-il-capolavoro-di-giacomo-casaula-sulla-solitudine/ ) sull’ultimo capolavoro di Giacomo Casaula, artista partenopeo dalle mille sfaccettature, “Siamo tutti figli unici” edito da Edizioni Guida. Un libro che, ripeterò all’infinito, mi ha colpito profondamente, riesce in modo del tutto scorrevole non solo a scavare nell’io di tutti noi, ma anche a portare a galla aspetti che tendiamo a nascondere a noi stessi e che poi, inesorabilmente, escono allo scoperto.
Sono riuscito a fare una bella chiacchierata con Giacomo, del tutto informale, da cui ho tratto una breve intervista che riporto per i lettori di RoadTv Italia.
“Siamo tutti figli unici”, un titolo che dice tanto, ognuno di noi convive con un senso di solitudine … Ci parli un po’ di come nasce l’idea di questo tuo nuovo libro?
L’idea nasce da un’urgenza comunicativa. Il tema della solitudine era qualcosa che avvertivo fortemente, lo percepivo su più strati. Poi poco dopo l’inizio della scrittura è arrivata la pandemia e ha cambiato inevitabilmente qualunque prospettiva.
Cos’è la solitudine secondo Giacomo Casaula?
Un sentimento importante, completo, ricco di sfumature complesse, insidiose ma anche lenitive. Insomma, qualcosa di imprescindibile.
I giovani, e soprattutto in questi ultimi tempi, dichiarano spesso di sentirsi soli: secondo te perché?
Penso perché si è sempre più avulsi gli uni verso gli altri. Ci si scivola addosso senza riuscire a creare contatti che possano lasciare il segno. Credo che questo valga per l’amore, l’amicizia, il sesso. Viviamo un tempo incerto dove sentirsi soli è diventato un elemento quotidiano.
La recente pandemia ci ha reso una società più sola?
Probabilmente ha solo acuito qualcosa di latente, ha fatto affiorare in superficie incertezze e quindi anche solitudini.
I tuoi libri sono sempre incentrati su temi introspettivi …
Sono incentrati su urgenze comunicative, esplosioni viscerali. Se queste mancano o non sono abbastanza forti, preferisco fare altro.
C’è un genere di libro che non scriveresti mai? E perchè?
Non saprei, forse al momento avrei difficoltà a scrivere un giallo. Credo sia un mondo a parte e non avrei le competenze o gli strumenti per entrarci mentalmente dentro.
Immaginati come un libraio. Una persona entra in negozio e vede la copertina di “Siamo tutti figli unici”, chiede consiglio a te: cosa gli diresti? Perché dovrebbe acquistare questo libro?
Perché è un romanzo che parla a tutti, in cui tutti possono riconoscersi. Ognuno con le proprie fragilità e debolezze, paure e speranze. In fondo, tutti un po’ figli unici.
Mi fermo qui con l’intervista, non ho voluto abusare della gentilezza di Giacomo. Lo saluto, ringraziandolo per la sua disponibilità, ricordando che è possibile acquistare “Siamo tutti figli unici” nelle migliori librerie e online ( https://www.guidaeditori.it/prodotto/siamo-tutti-figli-unici/ ). Ad maiora Giacomo!
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