Era il 23 settembre del 1985: sono passati ben 29 anni dalla tragica morte del cronista napoletano Giancarlo Siani ucciso, in Piazza Leonardo, per mano della camorra contro cui ha sempre combattuto durante tutta la sua vita e la sua carriera. Quando si pensa a lui, non si può fare a meno di credere che sia stato il giornalista per eccellenza che metteva il suo fiuto per la notizia alla mercé della giustizia e che prendeva il suo lavoro come una missione. Un esempio per chiunque voglia intraprendere questo mestiere sue serio. Ognuno di noi, dovrebbe ringraziarlo per l’esempio che ci ha lasciato.
Le sue inchieste che hanno smascherato la realtà della camorra
Con il suo lavoro, tanto appassionato, Giancarlo Siani è stato uno dei primi giornalisti che è riuscito a smascherare i subdoli piani della camorra smascherando i clan più importanti. Le sue vigorose e coraggiose inchieste scavavano sempre più in profondità, fino ad arrivare al cuore della malavita napoletana: con un solo articolo riuscì ad accusare il clan Nuvoletta, alleati di Totò Riina, e il clan Bardellino, di voler vendere alla polizia il boss Valentino Gionta per porre fine alla guerra tra famiglie camorristiche. Proprio questo pericoloso articolo segnò la sua condanna a morte.
Ecco come si ricorda Giancarlo Siani
Oggi, come ogni anno all’anniversario della sua morte, tante sono state le iniziative in suo ricordo: da questa mattina è partita una lunga giornata di commemorazione cominciata con la consueta deposizione dei fiori donati dal Comune di Napoli sulle Rampe Siani all’Arenella, dopodiché si è tenuta l’undicesima edizione del Premio Giancarlo Siani a cura dell’Ordine dei Giornalisti della Campania presso la “Sala Siani” de Il Mattino in Via Chiatamone, dove il giornalista ha lavorato per molti anni. Questo pomeriggio si terrà, invece, l’inaugurazione della “Mostra per Giancarlo Siani e tutte le vittime della criminalità“, al Pan di Napoli alle 17.30. Anniversario della morte che avviene poco dopo la data del suo compleanno, ecco perché, come ormai succede da tre anni, il giorno in cui Siani compiva gli anni un gruppo di studenti dell’associazione “studenti contro la camorra” festeggiano a modo loro il compleanno del giornalista . “Costruiremo, sul ricordo vivo del suo omicidio, un percorso condiviso di impegno civile e di promozione di una solida cultura della legalità e della solidarietà per il buon futuro della città“, dice l’assessore alla Cultura Antonio Irlando. Facciamo quindi in modo ogni giorno, soprattutto noi giornalisti, che la tragica morte di Giancarlo Siani non sia avvenuta invano e che tutti i suoi insegnamenti non cadano mai nel vuoto.