La Corte Suprema di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per il mandante e il coesecutore dell’omicidio di Gianluca Cimminiello, morto per mano del clan Amato-Pagano a soli 32 anni.
La Corte Suprema di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per il mandante e il coesecutore dell’omicidio di Gianluca Cimminiello, morto per mano del clan Amato-Pagano a soli 32 anni. Nel 2010 Gianluca pubblicò una foto sui social in cui sembrava stesse tatuando l’attaccante del Napoli Ezequiel Lavezzi, ma in realtà si trattava solo di un fotomontaggio. Un tatuatore rivale, mosso da gelosia, si rivolse al clan per dare una ‘lezione’ a Gianluca. Due persone si presentarono nel suo negozio, a Casavatore, per pestarlo, ma Cimminiello, reagendo, riuscì a metterli in fuga. Dopo pochi giorni il 32enne trovò la morte. Stavolta nel suo negozio si presentò una persona armata, con l’intento di uccidere, e purtroppo non fallì.
“Questa è una storia davvero assurda, una morte senza nessuna ragione, l’ennesima vittima innocente della Camorra. Le condanne di oggi sono solo una magra consolazione. Gli ergastoli inferti a questi criminali senza scrupoli, che mai si sono pentiti di quello che hanno fatto non restituiranno Gianluca ai familiari. La Campania è stanca della prepotenza della Camorra, è impensabile morire per qualcosa che nemmeno si è commesso. Difronte a tanta violenza resto atterrito e non possono esserci sconti di pena per chi si è reso protagonista di una barbarie che avrebbe fatto rabbrividire anche gli uomini del medioevo. Mai più vittime innocenti di Camorra. Da parte mia e di Europa Verde solidarietà massima e sostegno alla famiglia Cimminiello che in questi 11 anni, dopo 8 processi, non ha mai ceduto alla prepotenza e alla ferocia dei clan”. Queste le parole del Consigliere Regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli.