Fu ucciso perché scacciò un commando nel quale c’era anche un parente di un boss che voleva intimidirlo. A distanza di cinque anni, come riporta l’Ansa, i carabinieri hanno arrestato tre persone, i presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio di Gianluca Cimminiello, un giovane tatuatore di Casavatore, fuori da ogni logica criminale. Cimminiello aveva suscitato la gelosia di un suo concorrente, dopo aver pubblicato sul suo profilo Facebook una foto che lo ritraeva in compagnia di un noto calciatore, che si era rivolto ad alcuni uomini del clan. Lui li scacciò e alcuni giorni dopo venne ucciso a colpi di pistola.
Gianluca Cimminiello ucciso per aver respinto un commando che voleva intimidirlo
Le ordinanze sono state notificate nei confronti di Arcangelo Abete e Raffaele Aprea, già condannati perché ritenuti i promotori e i responsabili del gruppo Abete-Notturno-Aprea, che faceva parte dell’ala degli Scissionisti. Il primo sarebbe stato il mandante mentre Aprea, secondo gli investigatori, fu l’organizzatore e l’esecutore del delitto.
L’ordinanza cautelare è stata eseguita anche a carico di Vincenzo Russo, già condannato per questo omicidio all’ergastolo ed ora in libertà per scadenza dei termini.
Gianluca Cimminiello aveva suscitato la gelosia di un tatuatore concorrente
Il tatuatore ‘concorrente’ si rivolse ai soggetti che poi organizzarono una spedizione intimidatoria nei confronti di Cimminiello. Ma il commando ebbe la peggio: la vittima era esperta di arti marziali e riuscì a far desistere gli aggressori. Un affronto che il clan decise di non perdonare. E così pochi giorni dopo Cimminiello fu affrontato e ucciso con due colpi d’arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata.
Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.