Gianni Auriemma classe ’86 è il nuovo idolo delle ragazzine. Definito l’agrodolce per il suo modo di approcciarsi alle fan. Versatile, il venticinquenne napoletano ha debuttato in vari spettacoli teatrali. Passa con facilità da un ruolo all’altro come quando ha interpretato un travestito al fianco di Massimiliano Gallo e Beppe Convertini al Festival di Todi “Vico Sirene” oppure il mimo al teatro San Carlo con la regia prima di Ferzan Ozpetek oppure è stato al fianco di Franco Dragone del Cirque du Soleil. Diversi i cortometraggi ha cui ha parteciapato tra qui uno molto intenso sulla violenza sulle donne dal titolo “Sms”, per poi approdare al ruolo del rapinatore nel film “41° Parallelo“ al fianco di Massimo Dapporto e infine al set di “Gomorra 2 La Serie”.
Come hai iniziato?
Ho iniziato osservando. Guardavo molti film da piccolo e mi domandavo cosa si provasse a entrare in tante personalità diverse. Cosi la curiosità mi ha portato ad iscrivermi a una scuola di recitazione cinematografica, esattamente la CinemaFiction di Napoli dai cui casting è partito tutto.
Vale ancora il canone estetico in amore ?
Più che il canone estetico in amore direi che vince il fascino. Quello non stanca mai è come una forza magnetica che può farci perdere il controllo e portarci in alcuni casi all’infedeltà. Lavoro molto su me stesso per far coincidere sempre la bellezza interiore con quella esteriore. Ma tra le due mi separerei con più rammarico dal mondo che abita dentro di me.
Sarà nel reality di Sky sui gigolò in cui sarà a caccia dell’anima gemella ma com’è la tua donna ideale? Cosa cerchi in una donna?
Sarò un pò all’antica ma, nonostante sia in una fase esistenziale e anche anagrafica di sperimentazione, cerco una donna di sani principi. Certamente moderna ed emancipata ma che sappia progettare insieme, che voglia costruire qualcosa di concreto che duri nel tempo…E poi che sappia amarmi con passione in tutti i momenti della vita di coppia.
Progetti futuri?
In questi giorni sarò Milano per girare il nuovo programma di Sky “Take Me Out” e una fiction molto importane di cui non posso ancora svelare nulla.
L’arte e il palcoscenico sono stati messi a dura prova dalla crisi?
Si sono stati anni veramente duri anche perchè sono diminuiti gli investimenti sia pubblici che privati e il teatro e la cinematografia risentono della crisi anche più degli altri settori: la prima cosa che si taglia è la cultura e l’intrattenimento. Insomma ci recidono i sogni.
Hai recitato nel film 41nesimo Parallelo di Davide Dapporto con Massimo Dapporto in cui interpretavi un giovane rapinatore napoletano. Ti stai specializzando in questo ruolo a quanto pare ma che ruolo vorresti interpretare ? Poi l’avventura in Gomorra e il Cortometraggio Sms per la regia di Emanuele Pinto, sei alle prime esperienze ma sei già molto acclamato dal pubblico e dalle ragazze. Qual è l’emozione più forte che hai provato?
Nonostante sappia abbrutire la mia faccia in modo da renderla torva e cattiva, credo di essere un tipo da commedia romantica. Insomma in un film che parla di emozioni nel bene e nel male potrei esprimermi con più spontaneità. Anzi lancio un appello a Gabriele Muccino, che sviscera e racconta i sentimento in modo unico. Per ora il coinvolgimento più grande l’ho provato durante il Festival del Teatro di Todi dove davanti a un pubblico molto numeroso mi sono calato nei panni di un “femminello” napoletano. Traverstirmi da donna è stato senza dubbio il ruolo più difficile che ho interpretato ma mi ha appagato proprio perchè mi sono messo alla prova.
A cosa rinunceresti per recitare?
Ho già rinunciato alla direzione dell’azienda di famiglia, per scegliere un cammino più difficile e meno scontato che è appunto la recitazione.
Come ti vedi da grande?
Vecchio … scherzo. Con 5 mogli e 50 film all’attivo.
Che cosa fai nella vita reale quando non reciti?
Leggo molto e viaggio per ispirarmi.
Com’è la tua Napoli? Raccontaci quello che vedi e come la percepisci e cosa vorresti cambiare
Napoli è la mia isola franca. Sembra assurdo ma mi ristoro passeggiando tra i suoi vicoli . Non potrei vivere altrove, anche se sono spesso fuori per lavoro, ho bisogno di respirare la mia terra.
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