Gianni Minà aveva pensato a tutto, “voleva tutelare il suo immenso archivio video e audio, aveva oltre 100 ore di materiale inedito e il suo sogno era di trasferire tutto in digitale per renderlo accessibile, soprattutto ai giovani”, dice all’ANSA Andrea Conforti, vicepresidente della Fondazione Gianni Minà nata nel gennaio scorso.
“Andremo avanti nel suo nome – prosegue con accanto la vedova del giornalista, la regista Loredana Macchietti – già alla fine di maggio uscirà postumo il suo ultimo libro, Fame di storia, e insieme ci sarà una mostra fotografica su tutta quella che è stata la sua vita professionale. Si partirà da Napoli, la città che era nel suo grande cuore buono”.
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