I giocattoli del Commissario Ricciardi alla Mostra nell’Archivio di Stato

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Commissario Ricciardi, I giocattoli alla Mostra nell'Archivio di Stato

I giocattoli del Commissario Ricciardi in un incontro nell’Archivio di Stato dove sta per chiudersi la Mostra sul Giocattolo Antico.

Immergersi nella realtà degli anni Trenta del Novecento per raccontare il Commissario Ricciardi – protagonista delle opere dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, la seconda serie della fiction partirà lunedì 6 marzo su RaiUno – significa misurarsi nella storia sociale dell’epoca, misurarsi con gli oggetti, con il complesso di profumi, di sapori, di percezione tattile come toccare il legno grezzo e la stoffa; i giocattoli di Ricciardi innescavano la fantasia che oggi si è persa: “Ai bambini – afferma lo scrittore – dico ‘non buttate la fantasia’, è la fantasia di chi gioca che va stimolata, non quella di chi lo propone”.

L’occasione per spiegare come giocavano i nostri nonni e affrontare un parallelismo fra gioco e scrittura è stata offerta a De Giovanni da un incontro nell’Archivio di Stato – la struttura diretta da Candida Carrino e dove sta per chiudersi la Mostra sul Giocattolo Antico con più di mille pezzi che ha avuto numeri da record – promosso in prospettiva della messa in onda della fiction (per quattro lunedì) e in concomitanza con il 60mo anniversario dell’inaugurazione del Centro di produzione Rai di Napoli.

Incontro nel quale sono stati esibiti dal ‘giocattologo’ Vincenzo Capuano alcuni pezzi pregiati proprio degli anni in cui è ambientata la fiction, e l’attrice Nunzia Schiano (la ‘Tata Rosa’, vice madre del personaggio Luigi Alfredo Ricciardi da bambino) ha letto alcuni passi dei libri di De Giovanni.

“Dai documenti vediamo le storie, dai giocattoli vediamo la realtà che altrimenti perderemmo” ha affermato De Giovanni; “per raccontare gli anni di Ricciardi si devono fare i conti con la fantasia di chi scrive, ma soprattutto di chi legge, la lettura è un tipo di lavoro come quello che fanno i bambini con i giocattoli”.

Una fiction “molto bella, spero che piaccia” ha detto Ivan Carlei, vicedirettore di Rai Fiction sottolineando anche il contesto di Napoli. E, parlando del successo della trasposizione del poliziesco in tv, ha aggiunto: “Ormai ci sono scrittori – e Maurizio è uno di questi – che vendono moltissimi libri; essi – da Diego De Silva ad Antonio Manzini – creano personaggi che entrano nell’immaginario, partendo da Montalbano”.