Lady in the city
Rubrica di Eliana Iuorio
Implacabile, come per la più ghiotta delle occasioni, la stampa francese “scopre” il tradimento del primo Ministro Hollande, sorpreso con le mani nella marm.. ops… con il casco sulla testa, in sella al suo scooter, davanti al portone dell’abitazione della sua giovane amante attrice.
Bufera.
Fra plastici di Vespa, servizi sui telegiornali di tutte le reti possibili, quotidiani nazionali ed internazionali (ove la notizia spuntava fuori a mo’ di fungo pure nella pagina necrologi), sono riuscita a capire che:
1. l’appartamento ove avvenivano gli incontri fra monsieur Hollande e la jeune Julie Gayet, è di proprietà di un personaggio legato alla mafia corsa;
2. il casco del fedifrago non era allacciato;
3. Valérie Trierweiler, compagna del suddetto “homme”, shoccata per l’accaduto, s’è fatta ricoverare immediatamente in ospedale.
No.. no.. no.
So già, cosa state pensando: “maligni” che non siete altro!
1. è stata una trovata pubblicitaria della Gayet – che fino a l’altro ieri non la conoscevano manco in Patria –
2. il tutto è accaduto a causa della vendetta della Royal, che oggi dice di “voltare pagina”, ma – come si suol dire presso di noi mortali – dopo aver lungamente articolato suoni lugubri e sinistri, anche in aramaico, all’indirizzo della ruba marito Trierweiler.. ha colto l’occasione per stappare quella bottiglia di Champagne che teneva ‘o frisc, per aver finalmente provato quella sensazione che può darti solo il “levarsi il sassolino dalla scarpa”.
E vabbuò, da avvocato “matrimonialista” (che significa – “avvocato che si occupa prevalentemente di separazioni e divorzi”), non nego che vorrei trovarmi dalla parte della Trierweiler, qualora i due fossero sposati.
Ma tali non sono, mi par di capire.
Al di là dei commenti ironici su tutta questa vicenda, però, mi preme di esprimere la mia opinione – assolutamente non richiesta da alcuno, ma curo pur sempre una rubrica su questa webtv, per cui, a chi s’imbatte in essa o la segue da tempo, potrebbe capitare in ogni caso, di leggermi –
In verità, non c’è stato bisogno, di rifletterci poi tanto. E’ che credo che il buon Hollande non abbia ucciso alcuno, frequentando la maggiorenne e più che consapevole signorina Gayet.
Non mi interessa, se la moglie/compagna sapesse, non sapesse; se questa è solo stata una montatura di un’attrice alle prime armi in cerca di notorietà; se Hollande si sentisse solo ed avesse bisogno di conforto altrui.
Tutto sommato avrà pure il sacrosanto Diritto, di comportarsi come cavolo vuole, nella sua vita privata!
Un relazione con una donna, non con un harem di “donnicciuole”. Una situazione completamente diversa, da quella che fu causa del capitombolo di mister b.
Anche perchè – nonostante qualche scivolone – non mi sembra che Hollande sia un vecchio pagliaccio barbablù, senza senno, che imbarazza la Nazione con i suoi comportamenti ed i suoi discorsi, o che costruisce il consenso a suon di gesti emulativi del “Sindaco del rione Sanità” di eduardiana memoria; od ancora, che sieda al Governo per “farsi i fatti propri”.
Dovremmo aver avanti ben altro scenario, per inorridire dalle nostre “moralistiche poltrone”. Dovrebbe farci sobbalzare un Capo del Governo vicino alle mafie, un corrotto, un assassino, un criminale.
Uno che utilizza la Politica per scopi lontani dal Bene comune e vicini ad interessi personali o familiari.
Per cui, per me che come tanti, ho dovuto assistere mio malgrado a questa telenovela mediatica (dopo la pubblicazione delle foto sulla rivista “Closer”), non rimane che fare gli auguri a quest’uomo ed a queste donne.
Che possano risolvere la questione fra loro come meglio credono, con serenità.
Tradire una donna, non significa “tradire i cittadini”.
Basta.
Giù il sipario.