“La città puntellata” rappresenta uno spaccato storico sotto forma di romanzo. Narra delle storie nella storia, attraversa il dramma collettivo ed entra nel dramma personale, le vite dei singoli, normali e comuni, piccole esistenze stravolte in pochi attimi. La città di Napoli viene squarciata dal terremoto del 1980 materialmente e metaforicamente e il suo popolo, legato alla tradizione di San Gennaro, inneggia al miracolo mancato del sangue del Santo sciolto, presagio di sventura.
Nel corso della presentazione, moderata da Anna Copertino, sono stati raccontati episodi reali di quei novanta secondi di terrore e della tragedia successiva al terremoto.
Enrico Deuringer ha ricordato quando estrassero vivi i bambini dalle macerie di un asilo durante i soccorsi, la spinta alle istituzioni delle testate giornalistiche, con la Rai che aveva iniziato da meno di un anno a trasmettere i telegiornali da Napoli e con l’ormai noto titolo del Mattino “FATE PRESTO”, frutto dell’urgenza e della devastazione, un grido per salvare chi era ancora vivo e aiutare chi non aveva più nulla.
Infatti, la redazione del Mattino, ha raccontato Franco Buononato, si recò immediatamente sul posto con Domenico Ferrara per poter trasmettere le notizie direttamente dal cratere della tragedia. Nei giorni successivi, chi aveva perso tutto si ritrovò a vivere in tende e in scatole di latta e, in una tragedia nella tragedia, ci furono molti che provarono ad appropriarsi del denaro stanziato per le vittime.
Il libro di Giuseppe Petrarca è uno strumento per coloro che non hanno vissuto il terremoto del 1980, un romanzo che ricostruisce una tragedia reale, che riporta indietro nel tempo, come afferma l’onorevole Antonio Bassolino, intervenendo dal pubblico. Il 23 novembre era un giorno come un altro, dove alcuni leggevano un libro, altri guardavano la partita, e fu improvvisamente sconvolto dai lampadari che oscillavano e dai corridoi che si restringevano, momenti che sono ancora oggi vivi nella memoria.
A chiudere la presentazione le parole del presidente dell’ordine regionale dei giornalisti Ottavio Lucarelli che ricorda come il sindaco di Napoli e tutti gli assessori si recarono a Palazzo San Giacomo, che così si illuminò come un faro di speranza, in un gesto di condivisione e supporto al popolo napoletano.
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