Gomorra 4 è già polemica, i medici: “non bisogna pagare per un trapianto”

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A soli due episodi dall’inizio della quarta stagione di Gomorra – La Serie, scatta la polemica in merito ad una frase sui trapianti pronunciata da Genny Savastano.

I primi due episodi di Gomorra 4 sono andati in onda la scorsa settimana su Sky Atlantic e a pochi giorni di distanza è già scoppiata la polemica a causa di una frase pronunciata da Genny Savastano, interpretato da Salvatore Esposito, proprio nel secondo episodio. La denuncia è arrivata da parte di tre specialisti, Lucio Caccamo, Paolo de Simone e Maria Rendina, come riportato da Optimagazine, ed è rivolta alla produzione e agli scrittori della serie in riferimento ai trapianti di fegato. “Non è assolutamente verosimile che la giovane mamma ricoverata in una struttura pubblica perché gravemente ammalata di cancro al fegato, per operarsi debba pagare cifre iperboliche, oppure in alternativa rivolgersi al mercato nero degli organi e andare a operarsi all’estero.

 

Gomorra sotto accusa, i medici: “In Italia ogni spesa che riguarda i trapianti è a carico del Servizio Sanitario Nazionale”

gomorraNel secondo episodio di Gomorra andato in onda la scorsa settimana, Genny Savastano offre una consistente somma di denaro ad un uomo la cui moglie è malata di cancro. Una clinica in Brasile e la certezza di poter tornare a vivere. Questo ciò che offre l’ultimo dei Savastano. “Si può e si deve dare spazio alla massima creatività, ma quando si fa riferimento a contesti reali, bisogna essere esatti e almeno verosimili”. Nella lettera rivolta quindi anche a Roberto Saviano, i tre medici scrivono: “Spiace dirlo, ma il team di sceneggiatori guidato da Roberto Saviano avrebbe potuto (e dovuto) documentarsi meglio” poiché, proseguono gli specialisti, il messaggio che arriva al pubblico “è totalmente negativo e finisce, purtroppo, per risultare fuorviante rispetto alla realtà del Paese e a una comunità – quella dei trapianti e delle donazioni di organo – che coinvolge centinaia di specialisti considerati un’eccellenza del Paese, e migliaia di italiani che lavorano per incrementare la cultura del dono di organi“.