Il governo Meloni è fatto. La leader di FdI accetta l’incarico che gli affida il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e presenta la lista dei ministri: sono 24, di cui 6 donne, con due vicepremier.
Il giuramento sabato alle 10 al Quirinale, poi l’esecutivo sarà pienamente operativo. “Questa volta il tempo è stato breve, non è passato nemmeno un mese dalla data delle elezioni e questo è stato possibile per la chiarezza dell’esito elettorale”, dichiara il capo dello Stato.
Matteo Salvini e Antonio Tajani saranno i vice e rispettivamente ministro delle Infrastrutture e titolare degli Esteri, Carlo Nordio guiderà la Giustizia, Giancarlo Giorgetti il ministero dell’Economia, Matteo Piantedosi sarà al Viminale, Guido Crosetto alla Difesa. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Cambiano i nomi di molti ministeri: ad esempio, lo Sviluppo economico diventa Imprese e made in Italy, le Politiche agricole diventano Agricoltura e sovranità alimentare e nasce il ministero dell’Istruzione e del merito.
A bordo di una cinquecento bianca, Meloni è salita al Colle ieri alle 16.30. Il colloquio fra il presidente della Repubblica e la futura premier dura circa un’ora, che serve anche a passare in rassegna la squadra del nuovo esecutivo. Dopo aver letto la lista dei nuovi ministri, la leader di FdI lascia il Quirinale e si dirige a Montecitorio per incontrare Lorenzo Fontana. Previsto anche un passaggio al Senato dove ad accoglierla è stato il presidente di Palazzo Madama Ignazio La Russa.
“Rivolgo con lo stesso spirito di collaborazione il buon lavoro al nuovo governo che domani mattina con il giuramento inizierà a svolgere i suoi compiti”, ha detto Mattarella. Mario Draghi “ha fatto fronte all’esigenza di guida de Paese, concludendo la sua attività col consiglio europeo, lo ringrazio ancora una volta”. “Vi ringrazio per l’attenzione con cui avete seguito i lavori per la formazione del nuovo governo – ha detto Mattarella -. Questa volta il tempo è stato breve, non è passato nemmeno un mese dalla data delle elezioni e questo è stato possibile per la chiarezza dell’esito elettorale”.
E si svolgerà domenica 23 ottobre, alle 10.30 a Palazzo Chigi, la tradizionale cerimonia del passaggio di consegne tra il presidente uscente, Mario Draghi, e il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni. Al termine della cerimonia, alle 12.00, si terrà la prima riunione del Consiglio dei Ministri.
“Sapete che è molto curioso? Io come sapete ho iniziato a fare politica il giorno dopo la strage di Via D’Amelio. E’ un cerchio che si chiude. Ora salgo questa scala e ci sono le immagini di Paolo Borsellino”, ha detto Meloni che, mentre lasciava Montecitorio, ha visto le foto della mostra dell’ANSA “A testa alta” che sono esposte nel Palazzo e raffigurano, tra gli altri, il magistrato antimafia oltre a Giovani Falcone e al Generale Dalla Chiesa.
Ministeri con portafoglio:
AFFARI ESTERI: Antonio Tajani che sarà anche vicepremier
INTERNO: Matteo Piantedosi
GIUSTIZIA: Carlo Nordio
DIFESA: Guido Crosetto
ECONOMIA: Giancarlo Giorgetti
IMPRESE E MADE IN ITALY: Adolfo Urso
AGRICOLTURA E SOVRANITA’ ALIMENTARE Francesco Lollobrigida
AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA: Gilberto Pichetto Fratin
INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ SOSTENIBILI: Matteo Salvini che sarà anche vicepremier
LAVORO E POLITICHE SOCIALI: Marina Calderone
ISTRUZIONE E MERITO: Giuseppe Valditara
UNIVERSITA’ E RICERCA: Anna Maria Bernini
CULTURA: Gennaro Sangiugliano
SALUTE: Orazio Schillaci
TURISMO: Daniela Santanché
Ministeri senza portafoglio:
RAPPORTI CON IL PARLAMENTO: Luca Ciriani
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: Paolo Zangrillo
AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE: Roberto Calderoli
SUD E MARE: Sebastiano Musumeci
SPORT E GIOVANI: Andrea Abodi
FAMIGLIA, NATALITA’ E PARI OPPORTUNITA’: Eugenia Roccella
DISABILITA’: Alessandra Locatelli
RIFORME: Elisabetta Casellati
AFFARI EUROPEI, COESIONE TERRITORIALE E PNRR: Raffaele Fitto
Con il primo governo guidato da una donna, “esordiscono” per la prima volta alcuni termini nelle denominazione dei vari ministri. Il tradizionale Mise sarà anche ministero delle “imprese e del made in Italy”. Il ministero delle politiche agricole, si chiamerà anche della “sovranità alimentare” e quello dell’Istruzione, sarà anche “del merito”. Il ministero della Transizione ecologica e Ambiente sarà anche della “sicurezza energetica”. Il ministero degli Affari europei si chiamerà anche delle “politiche di coesione territoriale e del Pnrr”, quindi il ministero del sud si chiamerà anche del Mare e infine quello della Famiglia e pari Opportunità si chiamerà anche della “natalità”.
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