Si è conclusa sabato a Roma l’ultima giornata del IV Congresso di Meritocrazia Italia, Mi, dedicato alla democrazia partecipativa e al fallimento della politica del consenso. Il presidente Walter Mauriello, prima dell’approvazione all’unanimità della mozione congressuale sulla proposta di riforma della legge elettorale, ha espresso il suo favore all’istituzione di un ministro dell’Istruzione e del Merito con queste parole: “Un’Italia divisiva anche nella informazione, non riesce a gioire neanche per una bellissima notizia. Premiare il Merito significa premiare i cittadini inascoltati che hanno capacità e non vivono di favoritismi. Premiare il merito significa voler premiare impegno, passione e dedizione anche se i risultati non sono al vertice”.
Puntare al ‘merito’ significa “sottrarre la vita dei cittadini a variabili ingiuste come ambiente sociale, accesso a scuole prestigiose e ‘giuste conoscenze che troppo spesso fanno la differenza. Significa rifiutare – ha sottolineato Mauriello – un’omologazione verso il basso che consente di emergere soltanto a coloro che hanno i mezzi economici ed intellettuali per uscire dalla massa, significa in una parola, garantire quell’ascensore sociale di cui, ancora oggi, sentiamo la mancanza in Italia”.
Nel prosieguo della Direzione Nazionale, Riccardo Crocetta (Ministro MI Ricerca, Sanità e Formazione) ha illustrato la Mozione Congressuale Nazionale di MI presentata dal Presidente Nazionale Walter Mauriello, e dal Consiglio di Presidenza. L’assemblea ha approvato all’unanimità la Mozione che prevede, tra i diversi impegni, la promozione della riforma della legge elettorale, in uno ad altre associazioni o movimenti politici, così da superare le criticità dell’attuale formulazione legislativa, a beneficio di una novella che garantisca l’effettiva rappresentanza, la governabilità e la stabilità dell’espressione di voto dei cittadini.
Via libera unanime anche le mozioni presentate dalle Macroaree, Dipartimenti e Coordinamenti Regionali improntate su diversi punti programmatici, che impegneranno il Movimento per il prossimo anno. Si tratta di mozioni importanti dettate dalla volontà di far uscire il Paese dalle gravi difficoltà presenti, perseguendo il metodo della cittadinanza attiva e della politica del consenso fondata su programmi e idee per creare la cultura politica della partecipazione, e rimettere in moto il Paese ed aprire ad una nuova fase di sviluppo e di benessere per tutti i cittadini.
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