di Francesca Galasso
17 novembre, la Giornata mondiale dello studente.
E proprio oggi, in più di 60 città italiane, migliaia di studenti delle scuole superiori e delle università hanno manifestato per protestare contro la crisi economica, le carenze dell’istruzione, il potere delle banche e, niente poco di meno che, il governo di Mario Monti, insediato da appena un giorno.
Mentre a Milano e Torino non sono mancati scontri con le forze dell’ordine, a Roma il corteo dei Cub e Cobas ha preso il via da Piazza della Repubblica, alle ore 10, raggiunto da quello degli studenti, partiti da Piazzale Aldo Moro, sede dell’Università La Sapienza. A guidarli uno striscione ironico dedicato al neoministro dell’Istruzione, ‘Profumo di austerity. No al governo dei sacrifici’, qualche slogan e sfottò: ‘Basta me ne esco e manifesto!’, ma anche qualche cartello “ottimista”: ‘Monti farà quadrare i conti’. Non si lasciano attendere le caricature per l’ex ministro Gelmini e per l’ex premier Berlusconi: ‘Il problema è il sistema’, con tanto di scheletro sotto ad una lapide con su la scritta ‘L’istruzione pubblica 1948-2011’.
Così, in circa 2500 hanno raggiunto Piazza Sant’Andrea della Valle, a pochi metri dall’ingresso del Senato, dove in serata, poi, con 281 voti a favore e 25 contrari, l’Aula ha accordato la fiducia al Governo Monti. Proprio lì, alcuni giovani hanno lanciato frutta e uova contro la polizia, ma poi si sono fermati in un presidio tranquillo e dopo un’ora sono ritornati all’università.
Ed ecco il loro appello: «Invitiamo tutti quelli che fanno parte del 99%, precari, donne, lavoratori, movimenti per la difesa dei beni comuni, a sostenerci e ad unirsi alla mobilitazione. Vogliamo farlo opponendo i nostri book bloc ad ogni divieto – si legge sul loro sito internet – rifiutando qualunque clima di intimidazione perché abbiamo sempre dimostrato che l’occupazione di strade e piazze è un atto di riappropriazione di luoghi collettivi. Crediamo che nessuna restrizione degli spazi di manifestazione sia legittima, per questo vogliamo che il Sindaco Alemanno e il Prefetto Pecoraro cancellino qualsiasi ordinanza che regolamenti i cortei e che sia garantita di nuovo la libertà di esprimere dissenso in questa città».
Domani la fiducia alla Camera e poi il Governo entrerà nelle sue piene funzioni.
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