Nel 2013 ai Grammy Awards si respira aria di cambiamento. Alla 55esima edizione (i più importanti riconoscimenti musicali, un po’come gli oscar della musica), si assiste ad un vero e proprio ricambio non solo generazionale (alcuni dei premiati sono semi-sconosciuti), ma anche musicale e stilistico. Dopo anni costernati dal successo artistico e commerciale delle regine del Pop (da Madonna a Lady Gaga, da Beyoncè ad Adele) ecco che le rock band ‘’vecchio stile’’ stravincono e portano a casa l’ambito premio.
“Babel”, seconda fatica degli inglesi Mumford & Sons, è stato incoronato come miglior album dell’anno, e stiamo parlando di un lavoro folk rock figlio di una certa musica degli anni ’60 che fa capo a gente Crosby Still Nash & Young e Simon & Garfunkel, quindi davvero atipico rispetto al panorama musicale che si è imposto negli ultimi anni. Il duo alternative rock ‘’The black keys’’ si aggiudica addirittura quattro grammofoni dorati: miglior album rock, miglior canzone rock, migliore realizzazione rock e miglior produttore per il loro nuovo album ‘’El Camino’’. Che sia un segno del ritorno in auge del vecchio rock n’ roll dopo anni di overdose pop dal sapore usa e getta di gomma da masticare?
Nella categoria ‘’Best Hard Rock/Metal performance’’ sono stati premiati gli Halestorm, capitanati dalla avvincente Lizzy Hale, vera stella della musica rock contemporanea. Così, come il nostro festival di San Remo, anche la cerimonia dei Grammy Awards non è stata esente da critiche: ‘’ Sono felice per gli Halestorm ma è triste vedere che i Grammy non rispettano assolutamente il nostro genere (heavy metal). Abbiamo una sola categoria e nemmeno viene trasmessa in tv’’, così commenta il cantante Corey Taylor (SLIPKNOT, STONE SOUR) ad un’intervista. Che la prossima volta sarà il turno di una musica ancora più dura?
Nicola Vitale