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Grava : “Napoli mi ha commosso”

Sabato contro il Catania è tornato in campo da titolare dopo oltre un anno Gianluca Grava, idolo indiscusso della tifoseria azzurra.

Giandu, come lo chiamano nello spogliatoio, rivive la splendida sensazione del suo ritorno in campo ai microfoni di Radio Marte.

“Non giocavo da tanto tempo ed ho trascorso una settimana particolare perchè sentivo che potevo ancora dare il mio contributo in campo. Mi sono preparato benissimo soprattutto mentalmente. Mi sono fatto trovare pronto e sono felice finalmente dopo un periodo davvero difficile“.

Sì pronto, anzi prontissimo, in una difesa a tre senza Campagnaro e Britos squalificati e senza Fernandez e Uvini, appena ceduti in prestito, Grava ha giocato alla pari dei titolarissimi a dispetto dei suoi 35 anni e di chi lo ritiene un giocatore di serie C.

Sì, il Napoli lo prese quando era in serie C, ma mentre poi altri hanno preferito altre mete o non sono stati continui o ritenuti idonei, Gianluca non ha mollato mai il Napoli ed in maglia azzurra oltre l’anno e mezzo in C ha disputato pure il campionato di B dove ha contribuito alla promozione in massima serie. Infine confermato anche in serie A con l’addio di Montervino ha cominciato a indossare diverse volte la fascia da capitano, poi Reja lo ha dimenticato, con Donadoni è stato confermato e infine la consacrazione con Mazzarri che ha saputo valorizzarlo così come ha fatto con altri calciatori, come Pazienza e Aronica, su cui molti non riponevano fiducia. E Mazzarri non se n’è privato neanche per la sesta stagione del Napoli di de Laurentiis in serie A, quarta per Mazzarri alla guida del Napoli. Di recente è stato inserito anche nella lista per l’Europa League dalla quale inizialmente era stato escluso.

Ringrazio Mazzarri per aver avuto fiducia in me e per essere stato vicino a me e a Paolo nelle difficoltà”

Già perchè un’assurda sentenza ha privato per un mese Napoli dei suoi baluardi, poi per fortuna tutto si è risolto e a Firenze Cannavaro e  Grava sono stati osannati dalla curva dove campeggiava lo striscione “Chi è innocente non patteggia”.

“Ho trascorso un mese da incubo. Quando è arrivata la sentenza di appello che ci annullava la pena io e Paolo ci siamo messi a piangere al telefono. Ed oggi ringrazio tutti quelli che mi hanno sostentuto in un momento davvero duro: la mia famiglia, mia moglie che mi è stata accanto con tanta comprensione, Mazzarri, il gruppo e la Società. Sono stati tutti fantastici e dedico a loro questo mio ritorno in campo”.

Grava è infatti molto legato ai compagni, è il più spiritoso della compagnia oltre che il veterano (nona stagione col Napoli, l’unico ad aver giocato in tutte quelle dell’era De Laurentiis). Ecco nella foto in alto il suo trentacinquesimo compleanno, lo scorso 7 marzo, festeggiato con Colombo, Inler, Zuniga, Donadel, Ammendola, Fernandez, Lavezzi e Fideleff. E poi oltre questi rapporti d’amicizia il Napoli rimane la sua vita e la sua fede calcistica, quando non è convocato o quando è stato squalificato spesso segue il Napoli in curva insieme ai tifosi.

“Riuscire a giocare al San Paolo davanti al tuo pubblico e riuscire a contribuire alla vittoria mi riempie di orgoglio. Il mister mi ha dato la possibilità, anche con coraggio, di rientrare dopo tanto tempo e sono felice di aver ripagato la fiducia. E’ il premio per i miei sacrifici e la mia voglia di dare tutto per la maglia del Napoli”.

Una favola che solo una città come Napoli sa regalare …

Mi capita spesso di pensare a tutto quello che ho vissuto qui. Ho cominciato 9 anni fa con il Presidente De Laurentiis e siamo cresciuti in maniera straordinaria sia come squadra che come Società. Ricordo la Serie C su campi che non competevano a questa città, eppure siamo riusciti con orgoglio e risalire prima in Serie A e poi giocare in Europa. Quando mi guardo indietro mi vengono i brividi, però mio padre mi ha insegnato che nel calcio il passato non conta e questo mi dà la forza di pensare sempre al futuro“.

Dalla C alla Champions: il 7 dicembre 2011  contro il Villareal bagnò anche il suo esordio nella massima competizione europea e ora il suo Napoli vuole tornarci.

Sappiamo benissimo quant’è importante per la nostra gente lottare per traguardi prestigioso. Posso dire che noi siamo coscienti della nostra forza e che rimaniamo concentrati partita dopo partita. Adesso c’è la Lazio che è un avversario di qualità. Sarà una gara difficile ed importantissima. Pensiamo solo alla partita di sabato e lavoreremo per ottenere il massimo come sempre”.

Stasera l’impegno amichevole della nazionale italiana contro l’Olanda. Della compagine partenopea convocato solo De Sanctis anche se per carisma, come premio alla sua sportività dopo quello che passato e per le discrete qualità tecniche meriterebbe l’esordio in Nazionale anche Paolo Cannavaro, ormai trentunenne, che con la nazionale maggiore conta una solo convocazione perlaltro senza neanche entrare in campo.

Io penso che Paolo meriti la Nazionale per ciò che sta dimostrando a Napoli – ripete il suo compagno di squadra da ormai sette anni – Penso che sia tra i migliori difensori in assoluto e spero che un giorno possa arrivare la Nazionale. La meriterebbe e gli faccio un grandissimo in bocca al lupo.

Ho ancora tanta voglia di calcio e vorrei continuare così. Mi piacerebbe poter dare ancora tanto al Napoli sia in campo che fuori…”

Il “guerriero” tornerà ancora utile alla causa del Napoli, che intanto oggi piange la morte di Carlo Iuliano, storico addetto stampa del Napoli

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Redazione web

Questo articolo è stato scritto dalla redazione di Road Tv Italia. La web tv libera, indipendente, fatta dalla gente e con la gente.

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